ANTICIPAZIONI TV: Diva Universal presenta “Donne nel mito – Mariangela Melato”

Diva Universal (Canale Sky 129) rende omaggio alla grande attrice italiana Mariangela Melato, scomparsa l’11 gennaio 2013 dopo una lunga malattia. È stata tra le attrici più versatili del teatro e del cinema italiano, capace di affrontare ruoli comici e drammatici, di trasformarsi in personaggi molto lontani tra loro ma sempre con grandissima intensità.

L’ appuntamento a lei dedicato è per sabato 11 gennaio alle 20:50.

Il documentario si svolge attraverso immagini, filmati delle sue storiche performances, dichiarazioni della stessa Melato e un’intervista in esclusiva per Diva Universal a Renzo Arbore.

Renzo Arbore esordisce affermando: “La verità è che io ho portato per molto tempo i documenti che occorrevano per sposarci in tasca e lei lo sapeva e contavamo prima o poi di farlo ma la vita ha voluto che non accadesse.”

DONNE NEL MITO – MARIANGELA MELATO

Nata a Milano nel 1941, figlia di un vigile urbano e di una sarta. Sorella dell’attrice e cantautrice Anna Melato, da giovanissima studiò pittura all’Accademia di Brera, disegnando manifesti e lavorando come vetrinista a La Rinascente per pagarsi i corsi di recitazione di Esperia Sperani. Nel 1960, non ancora ventenne, entrò nella compagnia di Fantasio Piccoli, esordendo come attrice in Binario cieco di Carlo Terron, rappresentato al Teatro Stabile di Bolzano. Dal 1963 al 1965 lavorò con Dario Fo in Settimo: ruba un po’ meno e La colpa è sempre del diavolo. Nel 1966 fu ingaggiata dallo Stabile di Trieste e nel 1967 lavorò con Luchino Visconti ne La monaca di Monza. Nel 1968 la sua affermazione definitiva nella propria attività teatrale ne l’Orlando furioso di Luca Ronconi, ma ebbe successo anche nella commedia musicale di Garinei e Giovannini Alleluia brava gente (1971).  Proprio il suo amore per il teatro si evince da una frase di Renzo Arbore che afferma durante l’intervista in esclusiva a Diva Universal: “Lei mi portava a vedere il teatro di avanguardia che non era solo quello di Ronconi ma anche quello off off di Trastevere e io la portavo a sciropparsi qualche concerto jazz che a lei piaceva moltissimo non dimentichiamo che Mariangela aveva uno swing che non ho mai notato in nessuna donna italiana.” Nel cinema, dopo l’esordio nel film Thomas e gli indemoniati (1970) di Pupi Avati (con cui tornò a lavorare dieci anni dopo in Aiutami a sognare), alternò ruoli drammatici (La classe operaia va in paradiso, 1971, e Todo modo, 1976, di Petri; Caro Michele, 1976, di Monicelli; Oggetti smarriti, 1979, e Segreti segreti, 1985, di Giuseppe Bertolucci; Dimenticare Venezia, 1979, e Il buon soldato, 1982, di Franco Brusati; Figlio mio, infinitamente caro…, 1985, di Valentino Orsini) a quelli da commedia, come in Mimì metallurgico ferito nell’onore (1972), Film d’amore e d’anarchia (1973) e Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto (1974) di Lina Wertmüller; Casotto (1977) e Mortacci (1988) di Sergio Citti. La sua carriera e la sua indole rimangono comunque indissolubilmente legati al mondo del teatro. Qui affrontò personaggi di grande impegno nelle tragedie Medea (1986) e Fedra (1987) di Euripide e nelle commedie Il caso di Alessandro e Maria (1982) di Gaber e Luporini, Vestire gli ignudi di Pirandello (1990) e La bisbetica domata di Shakespeare (1992). Mariangela Melato, insieme a Giancarlo Giannini nel film Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto (1974) Negli anni novanta e duemila lavorò per la televisione (Scandalo, 1990, Una vita in gioco, 1991, Due volte vent’anni, 1995, L’avvocato delle donne, 1997; Rebecca, la prima moglie, 2008; Filumena Marturano, 2010) ed è proseguito il suo impegno teatrale, spesso in collaborazione con il Teatro Stabile di Genova (Il lutto si addice ad Elettra, 1996; La dame de Chez Maxim, 1998; Fedra, 1999; Un amore nello specchio e Madre Coraggio, 2002; La Centaura, 2004; Chi ha paura di Virginia Woolf?, 2005; Il dolore, 2010); mentre per il cinema recitò in La fine è nota (1993) di Cristina Comencini, Panni sporchi di Mario Monicelli, Un uomo perbene di Maurizio Zaccaro (1999) e Vieni via con me (2005) di Carlo Ventura e partecipò al documentario su Alda Merini, Una donna sul palcoscenico (2009) di Cosimo Damiano Damato, presentato alle Giornate degli Autori della 66ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, recitando alcune poesie inedite della grande poetessa milanese. Malata da tempo di tumore al pancreas, è deceduta l’11 gennaio 2013 in una clinica romana all’età di 71 anni. Concludendo l’intervista per Diva Universal Renzo Arbore, suo compagno descrive il loro rapporto: “Andando in un ristorante milanese notammo una coppia che era proprio spenta i due non si parlavano e mangiavano come se facessero un sacrificio, dicemmo ci lasceremo quando diventeremo come questa coppia, in realtà non lo diventammo mai!”.

I funerali sono stati celebrati il giorno seguente nella Basilica di Santa Maria in Montesanto, detta anche Chiesa degli artisti, a Roma. A ricordarla, sul sagrato della chiesa, per volere della stessa Melato, Emma Bonino, con la quale l’attrice si era più volte apertamente schierata.

L’urna con le ceneri di Mariangela Melato è rimasta nelle mani degli eredi della sorella Anna e dei suoi cari nipoti.

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