Lettera di un bambino mai nato

La lettera che ha commosso il web – Pro o contro: che senso hanno simili definizioni quando si parla di dolore? Dolore per una madre, dolore per chi non verrà al mondo, dolore per una scelta difficile. Quando si affrontano argomenti come l’aborto sembra facile schierarsi: o è nero o è bianco, o è sì o è no, come può del resto essere altrimenti?

Per chi lo vive però tutto è diverso: si tratta di una scelta dolorosa, più grandi di una donna e delle sue fragilità, più grande di inutili spot del tipo “la vita è mia e me la gestisco io” o “l’aborto è omicido”. Parole vuote, superficiali e terribili, che tentano di comprimere un universo articolato, pieno di lacrime e di dubbi, dietro morali semplicistiche e impersonali.

Lungi da noi dunque il volerci schierare o anche tentare semplicemente di descrivere la complessità che si cela dietro due parole come “interruzione di gravidanza”: un po’ di rispetto e umiltà sarebbero forse le vie migliori per affrontare simili questioni ma, credendo che forse sono anche le più difficili da imboccare, vogliamo proporvi questa lettera che ha fatto molto discutere. Seppur il suo intento fosse di sensibilizzare contro l’aborto noi ne diamo un’interpretazione diversa: qualcuno ha fatto caso al dolore della madre? Ha pensato al conflitto interiore che il bambino percepisce in chi lo porta in grembo? Proviamo allora a rivedere il video pensandolo come uno specchio della complessità di tale tema e chissà che domani non riusciremo ad imparare anche il rispetto.

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