Eccoci insomma incastrate nei soliti vecchi meccanismi autolesionistici dai quali, viene spontaneo pensare, sia impossibile fuggire. Impareremo mai? Forse qualche consiglio e spiegazione di un esperto potrebbe tornarci utile, aprirci magari la mente su nuove prospettive che si spera riusciremo questa volta a tenere salde.
Ecco allora qua sotto i tre consigli forniti da Piergiacomo Calzavara-Pinton, Direttore della Clinica Dermatologica degli Spedali Civili di Brescia, all’Ansa, tre nozioni base per portare chiarezza nella questione dell’abbronzatura e dei filtri solari. Prendiamo nota allora e dopo andiamo a fare i giusti acquisti:
- “Molti credono che un prodotto solare con fattore di protezione 50 ostacoli l’ abbronzatura. Ma il valore SPF (fattore di protezione solare) indica il rapporto tra radiazione solare filtrata e radiazione trasmessa alla pelle: SPF 30 significa che passa 1/30 della radiazione (il 3,3%), SPF 50 e’ uguale a 1/50 (cioe’ il 2%). Quindi, il primo filtra il 96,7% mentre il secondo il 98%, non una grande differenza dopotutto!”
- UVA e UVB sono due raggi diversi ma egualmente dannosi dunque è bene “cercate sempre, sulla confezione il valore di protezione da UVA (UVA-PF)e non solo il valore SPF che indica la protezione da UVB”.
- “I valori SPF e UVA-PF sono calcolati in laboratorio applicando 2mg di prodotto per centimetro quadrato, come dire un cucchiaino di crema per 2 cm di pelle. Riducendo la quantita’ applicata, i valori SPF e UVA-PF calano in modo esponenziale. Acquistare una crema con alto SPF ma non applicarla nella quantita’ giusta e’ inutile”.
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