DETENUTE IN CARCERE: possibilità di tenere i figli fino a 3 anni

Purtroppo quando si parla di carcere, si pone sempre l’accento sui “detenuti” e non sulle “detenute“. Si parla infatti di suicidi, di sovraffollamento, di omicidi ma mai delle problematiche che debbono affrontare quotidianamente le madri detenute in carcere.

La legislazione italiana difatti consente alle madri detenute che non possono usufruire di arresti domiciliari o  differimento della pena, di tenere con se i loro figli in carcere, fino all’età di tre anni.

Il carcere, anche nelle situazioni in cui sono realizzate specifiche sezioni, rimane un luogo incompatibile con le esigenze di relazione tra madre e figlio e di un corretto sviluppo psicofisico dei bambini.

Molto spesso, delle associazioni affiancano gli operanti della polizia penitenziaria per cercare di favorire le relazioni madre-figlio, in particolare aiutando i minori a superare il trauma del distacco dalla madre che, inevitabilmente, avverrà allo scoccare del terzo anno del piccolo.

Queste associazioni aiutano anche le madri, con il supporto di psicologi, a trovare la forza di andare avanti all’interno del carcere dopo il distacco del figlio poichè il tasso dei suicidi, in questi casi, è altissimo.

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