Marito accusato di stalking: il contratto che suggellava il rapporto sadomasochistico non conta

E’ uso comune per chi pratica il sadomasochismo stipulare dei contratti che definiscano le regole del gioco tra ‘schiava e padrone’ o viceversa.

Così una coppia di Padova, già due anni prima di essere unita in matrimonio, aveva sottoscritto con una scrittura privata un patto reciproco sadomaso per suggellare l’intesa, contente dieci regole che avrebbero dovuto seguire nella loro intimità.

“La schiava accetta di obbedire al meglio delle sue possibilità, di concedere se stessa a soddisfare ed esaudire i desideri del suo Padrone. La schiava rinuncia al suo diritto di godimento, piacere, comfort e gratificazione eccetto quello concesso dal proprio Padrone”. Questa era solo la prima norma, molto eloquente, del singolare contratto.

Ora il testo è diventato un atto d’accusa per le violenze del marito verso la donna, che dopo aver chiesto la separazione, alla quale lui si opponeva fermamente, ha deciso di denunciarlo per alcuni episodi persecutori.

Lui ha tentato di far valere proprie ragioni esibendo il contratto sottoscritto dalla moglie e rifiutando la separazione. Ma in Italia, a differenza di altri paesi, certi accordi non hanno alcun valore legale. Anzi. Lei, quando le pressioni sono diventate moleste, ha preso lo stesso contratto e lo ha allegato alla denuncia presentata alla procura della Repubblica di Padova, che ha messo sotto inchiesta il “padrone” per stalking e maltrattamenti.

Fonte: repubblica.it

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