LA DONNA DEL GIORNO: Maria Luisa Spaziani

LA POETESSA AMATA – Care lettrici, oggi vi parliamo di una donna molto amata e stimata. Tre volte candidata per il premio Nobel, una poetessa straordinaria molto apprezzata anche oltre il confine. Il suo nome è Maria Luisa Spaziani e oggi è il suo compleanno. Noi della redazione le facciamo i nostri migliori auguri, ripercorrendo, insieme a voi, i passi più importanti della sua vita.

Maria Luisa Spaziani nasce a Torino il 7 dicembre del 1924. Il papà di Maria Luisa è un facoltoso imprenditore, titolare di un’attività versata nell’industria chimica e del dolciario. La sua appartenenza al ceto medio-alto, le permette di dedicarsi sin da subito agli studi, concentrandosi soprattutto sulla letteratura, la sua passione sin dall’infanzia.  All’età di dodici anni, come ha rivelato più volte nel corso della sua vita, la piccola Maria Luisa incontra la figura di Giovanna d’Arco, di cui resta profondamente colpita. L’eroina cattolica francese si insedia nell’animo della futura poetessa, andando ad occupare un posto importante nella sua formazione, non solo dal punto di vista artistico.

All’età di diciannove anni la giovane Spaziani fonda e dirige, senza mai prendervi parte direttamente con i propri scritti, la rivista di letteratura e poesia “Il Dado”. Proprio in questo periodo, poco prima di morire, la grande scrittrice britannica Virginia Woolf invia alla rivista un capitolo del suo ultimo romanzo, “Le onde”, dedicato a Maria Luisa Spaziani, definita “la piccola direttrice. In quegli stesssi anni Maria Luisa Spaziani frequenta l’Università di Torino, facoltà di Lingue. Consegue la laurea, dopo un percorso brillante, con una tesi su Marcel Proust. Suo relatore è il noto francesista Ferdinando Neri. Anche la poesia e la cultura francese restano per anni un punto di riferimento costante per la poetessa di Torino, la quale non mancherà di visitare e soggiornare, talvolta a lungo, nella città di Parigi.

Ad ogni modo, di capitale importanza per la sua formazione poetica e spirituale, è l’incontro che fa all’età di venticinque anni con il celebre poeta Eugenio Montale, in occasione di una conferenza al teatro Carignano di Torino. È il 14 gennaio del 1949 quando il Nobel italiano si ferma, al termine della sua performance, fuori al teatro, per stringere la mano agli intellettuali torinesi. Tra questi, c’è anche Maria Luisa che viene riconosciuta dal poeta, il quale rimane evidentemente colpito dalla sua personalità.  L’indomani i due sono a pranzo insieme e danno vita ad una delle relazioni intellettuali e spirituali più intense e belle della storia della letteratura italiana.

Nel 1953 la giovane intellettuale, finalmente sicura di poter intraprendere una propria produzione poetica, soggiorna nella capitale francese, per la prima volta. Nel frattempo invia un gruppo di liriche alla casa editrice Mondadori e continua a scrivere, forte dell’ispirazione parigina. L’editore accoglie anche le opere scritte in Francia e nel 1954 mette tutto in un unico corpus, pubblicando la prima opera intera della Spaziani, con il titolo “Le acque del Sabato”. La collana che accoglie le liriche è “Lo Specchio”, una delle più prestigiose a livello nazionale.

Intanto Maria Luisa trova lavoro nell’ufficio stampa di una ditta anglo-cinese, nella città di Milano. Il capoluogo lombardo da qualche anno accoglie anche Eugenio Montale, che lavora al Corriere della Sera: i due cominciano a frequentarsi abitualmente. Ad unirli, oltre alle lettere, c’è anche il canto, altra passione di entrambi. A dire della stessa poetessa, da questo momento nasce una relazione che definisce non proprio d’amore, piuttosto “un’amicizia amorosa”. Alla fine della loro storia, Montale scriverà alla sua allieva, per così dire, circa 360 lettere, per giunta tutte donate all’archivio di Maria Corti, presso l’Università di Pavia.

Nel 1956, l’attività paterna ha una forte flessione economica e la giovane intellettuale deve trovarsi un impegno stabile, che ottiene in un collegio di Torino, come insegnante di francese.  Le opere seguenti, che pubblica con il titolo “Luna Lombarda” e “Utilità della memoria”, rispettivamente nel 1959 e nel 1966, rispecchiano questo momento trascorso a contatto con i giovani studenti, condito da una certa felicità e luminosità interiore.  Nel 1958 vince con la poesia “Suite per A.”, il Premio Lerici, presieduto da Enrico Pea. Nello stesso anno poi, dopo ben dieci anni di fidanzamento, sposa l’intellettuale esoterico Elémire Zolla. Testimone di nozze è l’amico e poeta Alfonso Gatto.  Il matrimonio verrà sciolto nel 1960.

Alla fine degli anni ’70 è ormai un’autrice affermata e la casa editrice Mondadori pubblica una sua antologia, esattamente nel 1979, curata da Luigi Baldacci, e successivamente edita nel 2000 tra gli “Oscar” Mondadori. L’anno prima, nel 1978, fonda il Centro Internazionale Eugenio Montale, e tra il 1981 e il 1982 ne assume la presidenza, istituendo anche il Premio Montale.Nello stesso periodo, nel 1981, con l’opera “Geometria del disordine” si aggiudica il Premio Viareggio, sezione poesia.  A coronare la sua attività poetica, arriva finalmente l’opera dedicata alla sua mai dimenticata eroina: il poema dal titolo “Giovanna d’Arco”, pubblicato nel 1990. In questo stesso anno inoltre arriva per la Spaziani la prima di tre candidature al Nobel  che riceve anche nel 1992 e nel 1997.  Trasferitasi definitivamente a Roma si dedica ai giovani poeti. Dal 2006 è presidente onorario del Concorso nazionale “L’anima del bosco”, lanciato dalla Magema Edizioni, e del Premio “Torino in Sintesi”, dedicato agli aforismi.

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