PERDITE EMATICHE IN GRAVIDANZA: quando allarmarsi e cosa fare

QUALI SONO LE CAUSE DELLE PERDITE DI SANGUE IN GRAVIDANZA E COSA FARE – Quale è il sogno di ogni donna incinta? Semplice, che vada tutto bene, non avere alcun intoppo per quegli incredibili nove mesi e arrivare serenamente al momento del tanto atteso parto.

Purtroppo le cose non vanno sempre così e lungo la strada qualche piccolo (o grande) problema può sorgere: pur tenendoci allora stretta la speranza che ogni cosa vada per il verso giusto, bisogna essere preparate ad ogni evenienze così da sapere quando allarmarsi e come affrontare gli ostacoli lungo il cammino.

Oggi parliamo ad esempio di perdite ematiche in gravidanza, qualcosa che spaventa molto le donne in dolce attesa che vedono subito a rischio la salute del bambino: niente paura, le perdite infatti non sono tutte uguali e non sempre significano “allarme rosso”. Proviamo allora insieme a capire bene di cosa si tratta e quale è la miglior reazione in base alle diverse circostanze.

La prima evenienza è quella di un sanguinamento minimo, appena in grado di macchiare lo sleep, di colore rosso o marroncino che si manifesta solitamente dopo un rapporto sessuale o una visita ginecologica: in questo caso nessun pericolo, le perdite dipenderanno infatti semplicemente da un’aumentata fragilità dei capillari del collo dell’utero dovuta agli sbalzi ormonali. Una seconda possibile causa di simili perdite ematiche potrebbe essere la presenza di un polipo o di un ectropion, spesso ignorata dalla signora incinta: nessuna di queste due patologie interferisce fortunatamente con il buon andamento della gravidanza, così, anche in questo caso, potemo stare tranquille.

Un problema che invece merita un po’ di attenzione è la placenta previa, ovvero quel raro caso in cui la sacca si impianta non nella parte superiore della cavità uterina ma a ponte sull’orifizio uterino interno coprendolo in parte (nel qual caso si parlerà di placenta previa parziale) o totalmente (placenta previa centrale): in questo caso i sanguinamenti si verificheranno nel secondo e terzo trimestre e la diagnosi potrà essere fatta solo al quinto mese di gravidanza. Se si trattasse di placenta previa parziale il problema il più delle volte si risolverà spontaneamente mentre la placenta previa centrale, che tende a provocare perdite più abbondanti, deve essere seguita con maggior attenzione dal proprio medico, che prescriverà assoluto riposo più un’eventuale terapia per bloccare l’attività contrattile dell’utero e, solo in rari casi, il ricovero.

Molto accorte dovremo invece essere nel terzo semestre, qualora riscontrassimo delle perdite ematiche consistenti e di color rosso vivo: in questo caso c’è la possibilità, seppur molto rara, che si tratti di un distacco della placenta; in questo caso rechiamoci immediatamente in ospedale, dove potremo essere costantemente monitorate e pronte a far nascere il bambino nel momento più opportuno.

Infine le perdite possono anche significare che ci siamo: superate le 38 settimane e poco prima dell’avvento delle contrazioni infatti potremmo notare un sanguinamento di scarsa entità dovuto alla modificazione del collo dell’utero, all’espulsione del tappo mucoso o alla rottura del sacco amniotico. Qui recarsi all’ospedale è d’obbligo a meno che non vogliate partorire in casa!

Come potete notare le evenienze sono molte e diversificare: allarmarsi perciò non è sempre necessario, bisogna piuttosto rivolgersi al proprio medico per essere tranquillizate e sapere al meglio come agire.

Ricordate però che tra queste numerose cause delle perdite in gravidanza non c’è mai quella nota come “mestruazione fantasma“: molte donne notano infatti delle perdite proprio nei giorni in cui, se non fossero incinte, avrebbero dovuto avere il loro ciclo; in realtà questo sanguinamento è dovuto all’impianto  della camera gestionale nell’utero che avviene di soli proprio alla quinta settimana; proprio questa lieve emorragia spesso viene scambiato per le mestruazioni, così che la donna in questione non capisce subito di essere incinta. Non si tratta comunque né di vere né di pseudo-mestruazioni ma di una tra le molte cause che possono provocare sanguinamento in gravidanza: saperne un po’ di più è il primo passo per risolvere la situazione prima che diventi un problema!

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