MICHAEL JACKSON SCOOP: processo pedofilia montato

AMMISSIONE DEL GOVERNO DEGLI STATI UNITI – “Ma va?“, verrebbe da dire. Eppure ancora c’è chi discute sulla presunta pedofilia del Re del Pop.

Bene. Mettiamo a tacere tutti, grazie alle fonti governative americane, precisamente quelle del Departement of children and family services, agenzia governativa che si occupa di minori. Codesta autorevole, quanto corrotta, agenzia del Governo partecipò attivamente al processo contro Michael Jackson, dal 1993 in poi.

Un processo, come afferma il Dipartimento, montato a dovere. Un processo che ha rovinato la carriera di un artista e la vita di un uomo. Come affermò la giuria, all’esito del processo, “Michael Jackson è stato prosciolto da ogni accusa, in ogni indagine, perché i fatti non sussistono”.

La differenza con quella sentenza è sostanziale: non è questione di insussistenza. I fatti non sono mai accaduti. Non sono mai esistiti. Il processo non aveva ragione di esser portato avanti e, a dire il vero, nemmeno di cominciare. Il cantante collaborò, rispondendo ad ogni richiesta degli inquirenti. Anche quella assurda e disumana di esser sottoposto ad un accurato studio dei suoi organi genitali. Michael Jackson collaborò anche allora.

Sta di fatto che Michael Jackson è morto. Quel processo minò terribilmente uno stato psichico già corrotto da un’infanzia terribile. Ma oramai, non fa più notizia. All’epoca la stampa si accanì, guadagnando fior di milioni sui libri che avevano come tema il processo di Michael Jackson “il pedofilo”.

Ora, questa clamorosa, quanto scandalosa, affermazione da una fonte governativa americana non fa notizia. Michael Jackson è morto. A chi importa ormai se fosse pedofilo o meno?

Un mondo, di scrittori e lettori, davvero deludente.

PER TUTTE LE NEWS SUL PROCESSO PER LA MORTE DI JACKSON CLICCA QUI!

Impostazioni privacy