YARA: la famiglia chiede rispetto

Basta a video e foto di Yara: questa la richiesta della famiglia Gambirasio!

Cosa succede quando l’informazione diventa gossip, quando la voglia di essere informati si tramuta in un morboso desiderio di scavare nel privato dolore? Probabilmente succede che prima o poi qualcuno rimanga scottato e che  questo qualcuno decida di dire basta!

Questo è successo ai coniugi Gambirasio, dei genitori che hanno dovuto piangere la figlia schivando i microfoni e i riflettori di una televisione che sembra sempre più tendere al reality show.

Già perchè in Italia si è oramai attivato da tempo un meccanismo perverso per cui l’informazione,  fattasi sempre più martellante, ha generato un pubblico che oramai non riesce più a saziarsi con l’acquisizione di “semplice notizie”: sapere che è avvenuto un sequestro o un’uccisione non ci basta più, vogliamo apprendere i dettagli dell’omicidio, conoscere il privato dei genitori del sequestrato, approfondire i lati più torbidi della notizia … in una parola cerchiamo lo scoop! Ricevere informazioni ventiquattro ore su ventiquattro ci ha assuefatto e perciò adesso vogliamo, cerchiamo e otteniamo sempre più: una notizie non è più riconosciuta come tale se non comunica o quantomeno insinua particolari scoccanti, a volte truculenti e sempre morbosi.

Essendo l’informazione oramai equiparata ad un qualsiasi programma tv, in cui è la ricerca degli ascolti ad imporre i contenuti, la nostra spasmodica curiosità viene accontentata: ecco allora che il palinsesto si riempie di programmi d’approfondimento in cui  le telecamere puntano come falchi le abitazioni delle vittime attendendo un qualche “boccone succulento” da proporre a chi, dall’altra parte del piccolo schermo, decreterà con il telecomando il successo o meno del programma.

Questo è oramai il sistema di gestione delle notizie che tutti abbiamo, più o meno tacitamente, avallato o, nel migliore dei casi, accettato con una certa noncuranza. C’è però chi ha ancora la forza di indignarsi e, schiacciato dalla macchina dello scoop, ha deciso di dire no: si tratta in effetti di un vero e proprio miracolo dei tempi moderni!

I genitori di Yara Gambirasio hanno infatti deciso di manifestare a più riprese la loro indignazione per essere ridotti ad oggetto di un dibattito degno più di un bar che di una televisione che dovrebbe informare: il 15 Gennaio hanno chiesto il silenzio stampa ma a quanto pare la televisione era troppo presa dallo scavare nella vicenda per accorgersene  e così loro hanno deciso di ritentare con una lettera all’ANSA. Con una dignità e una gentilezza che sembrava oramai appartenere ad un tempo lontano , i genitori di Yara hanno richiesto nuovamente lo stop alla continua riproposizioni di immagini e filmati che ritraggono la figlia ancora in vita: “Rimarchiamo la nostra volontà di non autorizzare l’emissione di queste immagini, che ai fini investigativi non sono di alcuna utilità. Vi preghiamo di non nascondervi dietro il paravento del diritto di cronaca, abbiate semplicemente rispetto per la nostra situazione”.

Ovviamente in soccorso dei coniugi Gambirasio è intervenuto il Garante della privacy, ma a noi sembra davvero al confine dell’inverosimile la necessità da parte di due genitori, che hanno perso una figlia e non sanno ancora per mano di chi, di ribadire un concetto che dovrebbe essere legato al comune buon senso: forse però sarebbe il caso di rifletterci la prossima volta che ci fermeremo per un scorgere i dettagli di un incidente stradale oppure quando, facendo zapping, ci fermeremo per ascoltare la meticolosa descrizione della profondità delle pugnalate di un omicidio … ma forse basterebbe pensarci anche adesso!

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