Yara uccisa con sei coltellate: voleva difendersi

Le prime analisi sul corpo mostrano i segni della violenza e del tentativo di difesa

Secondo i risultati delle prime analisi, una furia tremenda si è accanita contro la povera Yara. Sei coltellate, una al collo, una al polso e quattro alla schiena, che fanno pensare ad un tentativo di difesa della tredicenne di Brembate Sopra.

Oggi ci sarà l’autopsia, che cercherà di accertare da quanto tempo il cadavere si trovava in quel punto. Secondo gli inquirenti potrebbe essere stato lì sin dall’inizio, ma secondo i volontari impegnati nelle ricerche è impossibile, perchè quella zona è stata perlustrata più volte e l’erba alta al massimo 80 centimetri non avrebbe impedito la scoperta del cadavere.

Nel frattempo le ipotesi dei criminologi si fanno insistenti intorno al movente di natura sessuale: per il prof. Carmelo Lavorino, l’aggressore “ha perso il controllo, ha cercato di effettuare un’aggressione sessuale nei confronti della piccola, ma quando ha capito di essere andato oltre, ha temuto di essere denunciato e di perdere il rispetto e la dignita’ e di vedere infangata la propria situazione sociale: cosi’ e’ passato all’atto distruttivo aggressivo“.

L’ipotesi e’ che si tratti di una persona che conosceva la ragazza e che sul suo corpo aveva delle fantasie perverse oppure qualcuno di occasionale che sempre per queste fantasie ha prima adescato e poi aggredito Yara Gambirasio. Intanto si fa sempre più concreta la possibilità che l’assassino sia qualcuno del posto.

fonte: affaitaliani.it

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