Cadaveri come opere d’arte

Esposizione in Germania, sono cadaveri veri ma trattati

L’artista si chiama Gunther von Hagens, ed oltre a essere uno “scultore” è prima di tutto anatomopatologo. Questo eccentrico signore ha messo a punto una nuova tecnica di conservazione dei cadaveri, la plastinazione, che permette di conservare in maniera perfetta ogni singola sezione del corpo umano. Fin qui, tutto bene. Anche gli egiziani ci provavano con la mummificazione.

La stranezza, anche un p0′ macabra, sta nel fatto che questi cadaveri trattati con la plastinazione, vengono messi in pose il più realistiche possibili ed esposti in un museo.

Si potranno ammirare così corpi che giocano a scacchi, a scherma, a basket, o che vanno a cavallo (o in cammello). Ma anche donne gravide col ventre aperto o corridori coi muscoli tagliati e disposti in modo che sembrino le penne di un volatile…

Più di 13 milioni di visitatori hanno visitato le sue controverse esposizioni, organizzate in Germania, Giappone, Inghilterra, Corea del Sud, Svizzera, Belgio. Ogni visitatore, all’uscita, è invitato a firmare un foglio con cui dona il proprio corpo (naturalmente dopo il decesso) all’eccentrico anatomopatologo; nonostante quel che si crederebbe, sono in molti a farlo.

Nella lista del patologo tedesco ci sarebbero circa 10.000 persone desiderose di donare il proprio corpo, e le richieste aumentano a un ritmo di cinque al giorno. «Per molti la plastinazione», spiega il professor von Hagens, «è il modo per secolarizzare la propria sepoltura e attenuare l’angoscia di perdere la vita, attraverso la possibilità di estendere la propria esistenza fisica dopo la morte».

Molti hanno parlato di elogio della morte, tanto da dare all’artista il soprannome di Dottor Morte, ma lo stesso Von Hagens ha replicato che la sua, invece, “è una vera e propria esaltazione della vita e del corpo umano nella sua specificità”.

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