Ciuccio: Favorevole o Contraria?

Ciuccio si o ciuccio no?

Negli ultimi 15 anni l’uso del ciuccio si è diffuso considerevolmente. Stando alle statistiche lo userebbe il 70% dei neonati

Usare il ciuccio è un meccanismo naturale presente nel bambino persino prima della nascita. Già durante le prime ecografie ci mostrano spesso il feto che si succhia il pollice e l’istinto di suzione è quello che permette al neonato di nutrirsi al seno della madre o al biberon.

Soprattutto nei primi mesi di vita il bambino dedica gran parte delle ore di veglia a succhiare e successivamente, nella fase orale, continua ad utilizzare la bocca per conoscere il mondo intorno a sé. Per il bambino quindi succhiare è un atto spontaneo che procura piacevoli sensazioni, sia che si tratti del seno, del ciuccio o del dito.
E’ un antidoto alla paura e al senso di solitudine che è comune nel lattante, ma anche quando il bambino è più grande. Per questo motivo abituarlo a cercare il ciuccio non è dannoso: l’importante è non abusarne, per non renderne poi troppo difficile l’abbandono.

Al contrario di quanto si pensa, infatti, un utilizzo contenuto del ciuccio non provoca danni irreversibili né ai denti né alle arcate dentarie, soprattutto se usato entro i tre-quattro anni d’età.
Inoltre il ciuccio è senz’altro meno dannoso della suzione del pollice, dal momento che esercita minore pressione sui denti, ed è più controllabile dalla mamma che può decidere quando sospenderlo.

Quando usare il ciuccio
Il ciuccio è consigliabile in tutte quelle situazioni in cui il bambino si trova in difficoltà, per esempio quando non riesce ad addormentarsi o in caso di coliche. E’ una sorta di autoconsolazione quando la mamma non c’è, un modo per scaricare la tensione o il mezzo che fa sentire sicuro e protetto il piccolo.

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