Una donna negli States

Quinta puntata: Paese che vai… mancia che trovi

Quante volte avete sentito parlare dell’American Dream?

Ma di cosa si tratta in realtà? Il sogno americano è quello di fare i soldi, di diventare qualcuno, di avere successo, ma soprattutto di avere una possibilità in più. E quante volte in tv ci hanno fatto credere che sia possibile? Il povero ragazzo che consegna le pizze diventa il proprietario della catena di ristorante per cui lavora, semola diventa Re Artù o lo sfigato Peter Parker scopre di essere Spiderman…

Il sogno americano però affonda le sue radici in qualcosa di molto più elementare e popolare. Da quando sono qui mi sembra che la reale ricchezza delle persone, qui e mica a Napoli, nasca dalla ‘mancia’. Tradotto significa che la possibilità di poter diventare ricchi facendo dei lavori mal retribuiti non è impossibile proprio grazie a questo riconoscimento.

La mancia o, come la chiamano qui, TIPS (To Insure Prompt Service= per assicurare un servizio rapido) è obbligatoria pressappoco ovunque. un sincero gesto di generosità, diciamo. Insomma, ovunque ci sia qualcuno che fa qualcosa per te, bisogna assicurare una TIPS.

 Vi sembrerò tirchia, ma odio dare la mancia, per diversi motivi: prima di tutto, non è colpa mia se negli States non esistono sindacati che assicurano uno stipendio decente per tutti, quindi non vedo perché debba pagare io le conseguenze di una società così capitalistica e “padrone-centrica” e provvedere alle bollette altrui.
Dare la mancia prevede un sentimento di superiorità nei confronti di chi sta facendo un lavoro per te, come per dire “io ho i soldi, io ho realizzato il mio american dream, a te che sei povero ecco i tuoi 10 dollari di tips”. Sarà che superiore non mi sento affatto se ancora vado a dormire negli ostelli della gioventù (a 30anni!) quando viaggio (ma quest’altra cosa ve la racconterò in un altro momento)!

Adoro fare la benzina da sola, ma in New Jersey una legge te lo vieta, quindi “dovresti” dare la mancia al tipo che se ne occupa.

Vai dall’estetista per la ceretta e, guarda, siccome mi hai fatto veramente soffrire per bene, decido ‘spontaneamente’ di lasciarti la mancia.

I tassisti di New York sono addirittura arroganti: se la tariffa da pagare è 7 dollari e tu gli dai 10 dollari, e’ inutile attendere il resto. Insomma non ti fanno neanche pronunciare la famosa frase ‘tenga il resto’ che loro hanno già preso un altro cliente.

E infine, al ristorante, non c’è cosa peggiore, alla fine di una cena con amici tra vino, chiacchiere e risate, di dover fare i calcoli per la mancia. Arriva il maledetto scontrino e tutti smettono di ridere (c’è chi propone il 20%, io tiro sempre per il 10% e si finisce al 15%).
Si dà il 15% in più perché il cameriere ha utilizzato una grazia e un’eleganza inaspettate quando ha lasciato il menù sul tavolo (esattamente come qualsiasi altro cameriere italiano). E quando ha messo il piatto sul tavolo, wow, che portamento!
E quando scoprono che sei italiano? Fanno di tutto per farti credere che lo sono anche loro. Spuntano bisnonni e zii nati in Italia, ma che a 5 anni era già in USA.
E io penso “Questo veramente crede di imbambolarmi così? Per carità, la mancia te la prendi pure, basta che evitiamo queste pose da italiano e queste favole nostalgiche!”.
Un cameriere italiano è genuinamente gentile, perché sa che è il suo mestiere. Sa bene che non avrà nessuna mancia, ma ti offre i crostini di pane o il limoncello, perché sa fare il suo lavoro, non perché deve elemosinare il 15% del conto.

Come sono ingenui gli americani…credono davvero che possa funzionare? Credono davvero che grazie alle mance loro possano diventare ricchi e realizzare l’american dream? È questo davvero il primo step verso la felicità? Bah, io non capisco, però glielo auguro.
Forse non sono generosa in dollari, ma lo sono in spirito, e quindi spero davvero che il cameriere possa diventare Re Artù e l’estetista senza pietà possa trovare il suo principe azzurro.
Ma a meno che il mio tassista non sia travestito da Spiderman può dimenticarsi il mio 15%!

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