Allattamento: attenzione alle ragadi al seno

Consigli utili per un buon allattamento.

 

Il parto è passato. Questo grande scoglio è superato.

Ma per noi donne c’è sempre un imprevisto dietro l’angolo della lunga strada della carriera di mamme. 

Ed ecco in alcuni casi spuntare, ai primi allattamenti, le temute “ragadi al seno”.

 

Cosa sono: Sono dei piccoli graffietti, o piccole lacerazioni della cute del capezzolo, che nascono principalmente a causa del mal posizionamento del bambino nel momento della poppata.

Possono avere due entità.

  • La prima è un lieve fastidio dato da piccoli graffietti, appunto, al momento dell’attaccamento del bambino, ma con pochi giorni, resistendo un po’ e pulendo bene il capezzolo dopo la poppata, spariranno da sole.
  • La seconda, e più dolorosa, è una vera e propria lacerazione della parte, con successivi sanguinamenti, che possono portare grande dolore alla mamma, al punto di farla desistere anche dall’allattare il bimbo, ricorrendo a metodi artificiali. In questo caso la mamma, per tirare il meno latte possibile per non sentire dolore, può incorrere, in basse percentuali, anche in una mastite (dovuta a seguito di un ingorgo mammario non curato, oppure per delle ragadi, appunto, che sfociano in un’infezione al seno).

I rimedi: Per prevenire il formarsi della ragadi, o per far si che non diventino più gravi, possono essere i seguenti:

  • Come prima cosa, intorno a 6 settimane prima del parto, possiamo preparare il capezzolo, massaggiandolo con olii naturali alle mandorle dolci, oppure alle germe di grano. Questo renderà la parte interessata più idratata e fortificata.
  • Accertarsi che la bocca del bimbo non sia ancorata solo alla punta del capezzolo, bensì a tutta l’areola, in modo da non lesionarlo e prevenire la formazione delle ragadi.
  • La tirata deve avvenire per non più di 15 minuti a seno. Quindi dobbiamo fare in modo di: non superare questo limite alternando le poppate; far staccare il piccolo delicatamente dalla mammella, in modo da non provocare traumi.
  • Dopo la poppata detergere sempre il seno, in modo che le piccole infezioni che il piccolo potrebbe passarci con la saliva, non attacchino. L’importante è non farlo con saponi aggressivi che potrebbero seccare la pelle, accrescendo così la probabilità si rottura della cute. Il metodo migliore è solo dell’acqua tiepida corrente, o, se siamo impossibilitate, anche con delle salviettine detergenti delicate.
  • Alla fine della pulizia asciughiamo bene la parte. Lasciare infatti il seno bagnato nel reggiseno può aggravare la lacerazione del capezzolo.
  • Evitiamo cibi irritanti e indumenti troppo stretti che possano strusciare o irritare i taglietti già esistenti. Utili sono sicuramente i dischetti da indossare tra capezzolo e reggiseno.
  • Per far regredire le lacerazioni, è consigliato l’uso di prodotti riepitelizzanti e quello dei paracapezzoli in silicone durante l’allattamento, finché i tagli non scompaiono. Sono sconsigliati antidolorifici o antinfiammatori.
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