Dieta zona. Quando la dieta diventa uno stile alimentare

spuntino zona
instagram.com/mangioanchio

Oggi parliamo della dieta zona, il metodo alimentare creato e sviluppato dal biochimico Barry Sears che negli anni ha messo a punto uno stile alimentare che oltre a far perdere i chili di troppo, consente di combattere l’infiammazione silente. Questo metodo che si basa sulla proporzione 40-30-30, prevede che ad ogni pasto siano presenti i tre macro nutrienti principali, ovvero i carboidrati, le proteine ed i grassi.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE → Dieta di Okinawa. La via della longevità

Come seguire la dieta zona

Prima di tutto occorre entrare in zona. Questo significa mantenere un buono stato ormonale attraverso l’assunzione del cibo. Attraverso il controllo dei vari ormoni, infatti, non solo si otterrà un dimagrimento sicuro (a meno di non avere problemi particolari per i quali è sempre consigliato affidarsi ad un buon medico) ma ci si scoprirà più svegli, attivi ed in salute. Le regole da seguire sono semplici e possono riassumersi così:

  • Mangiare almeno ogni 5 ore. Solitamente i pasti vanno quindi distribuiti nei tre principali ai quali si aggiungono due spuntini da consumare nell’arco della giornata
  • Scegliere come carboidrati principali verdure, legumi e frutta, lasciando uno spazio più ridotto a quelli a rapida assimilazione come riso, pane e pasta
  • Prediligere proteine magre ed in particolare il pesce
  • Scegliere sempre grassi buoni come olio d’oliva extra vergine, avocado e frutta secca
  • Svolgere quotidianamente attività fisica
  • Integrare l’alimentazione con gli omega 3
  • Concedersi del tempo per rilassarsi. Si può fare yoga, meditare o concedersi una bella passeggiata. L’importante è ritagliarsi dei momenti per dare benessere anche alla mente
  • Non arrivare mai a sentirsi affamati

Questo stile alimentare ha la particolarità di poter essere seguito sia secondo il metodo ad occhio che con quello dei così detti blocchi. In zona un blocco è la dose di cibo costituita dal 40% di carboidrati, il 30% di proteine ed il 30% di grassi buoni. Per capire di quanti blocchi si ha bisogno vanno eseguiti dei calcoli che considerano peso, misure e livello di attività fisica svolta. In generale non si deve scendere mai sotto gli undici blocchi che corrispondono all’incirca a 1200 calorie. In base all’attività fisica svolta, ovviamente, l’introito di questi blocchi va aumentato.

Un esempio di giornata tipicamente in zona può essere così rappresentato:
Colazione: Un toast con 60 gr di prosciutto ed una sottiletta, più un caffè
Spuntino: Crepe di albumi realizzata con 2 albumi, due cucchiaini di marmellata di albicocche senza zucchero, mezza mela a fettine e 5 gr di pistacchi.
Pranzo: Insalata mista con 120 gr di pollo e 150 gr di pomodori condita con olio extra vergine, un panino integrale piccolo (circa 40 gr) ed un piccolo frutto
Merenda: 20 gr di parmigiano ed una mela piccola
Cena: 120 gr di salmone con contorno di zucchine e cipolle condite con olio extra vergine. Un frutto
Se prima di andare a dormire passano diverse ore, integrare con un altro spuntino che può essere a base di 200 gr di latte parzialmente scremato, o uno yogurt magro con una noce.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE → Dieta vegetariana. Due settimane per tornare in forma

Ovviamente, quella appena proposta è una giornata piuttosto libera. La zona può essere seguita in modo più o meno rigido a seconda delle necessità. Come per ogni dieta, il consiglio è sempre quello di farsi seguire da un medico per capire quali sono gli obiettivi da raggiungere e le necessità del proprio organismo.

Impostazioni privacy