Essere Genitori: In aumento il rischio di disturbi alimentari nei bambini

(istock)

Si è sempre pensato che i disturbi dell’alimentazione fossero dei problemi legati solo all’età adolescenziale, ma le nuove statistiche mettono in evidenza come in realtà questo tipo di problema è presente anche nei bambini.

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Disturbi alimentari in aumento il rischio nei bambini

La bulimia e l’anoressia non coinvolgono solo gli adolescenti e i giovani adulti, a quanto pare è in aumento il rischio anche nei bambini a partire dagli 8 anni, ad affermarlo sono proprio i medici dell’ospedale pediatrico di Roma “Bambin Gesù”.

I disturbi dell’alimentazione sono caratterizzati da un rapporto distorto e poco sano che il soggetto ha con il cibo, sono disturbi pericolosi dal punto di vista della mortalità, si stima infatti che circa il 10% dei soggetti colpiti ha un rischio di morte maggiore rispetto alla popolazione. Questi disturbi tra i quali ci sono l’anoressia, la bulimia e il disturbo dell’alimentazione incontrollata, costituiscono una grave epidemia sociale e soprattutto negli ultimi dieci anni l’età di insorgenza del disturbo si è enormemente abbassata andando a colpire bambini in età prepubere, 8-10 anni.

Sempre negli ultimi anni si è sviluppato un nuovo disturbo che viene identificato come “Arfid o disturbo dell’alimentazione evitante/restrittivo“, la cui caratteristica principale è l’eccessiva selettività del cibo e che porta il bambino a mangiare solo i cibi con un determinato colore. Secondo i medici del Bambin Gesù questo specifico disturbo può manifestarsi già a partire dai due/ tre anni.  Le cause di questa “epidemia” sono determinate da molteplici fattori tra i quali annoveriamo: l’età pubere delle bambine si è ridotta rispetto al passato per cui i disturbi compaiono prima; il confronto con i modelli della bellezza omologati è aumentato grazie al maggiore utilizzo dei social network e dall’uso di internet.

Se presi in tempo è possibile contrastare questi disturbi, ma l’intervento deve essere tempestivo, la famiglia deve essere disposta a collaborare con il team di esperti che si prende carico della situazione.

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