Essere Genitori: Dislessia nei bambini? Ecco come affrontarla

(istock)

Secondo alcune ricerche sembrerebbero essere in aumento i bambini che sviluppano problemi legati alla dislessia, un disturbo dell’apprendimento, ed in modo particolare in Italia raggiungono quasi il 3% dei bambini.

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Dislessia: cosa è e come affrontarla

La dislessia è un disturbo dell’apprendimento che consiste nella difficoltà di leggere e scrivere in modo corretto oppure veloce rispetto alla classe scolastica che frequenta, questa difficoltà influisce anche sulle loro capacità di comprensione rispetto al testo letto. Molto spesso questo disturbo non viene riconosciuto nè dagli insegnanti nè tanto meno dai genitori, che attribuiscono questi comportamenti alla svogliatezza o scarso impegno del bambino.

Queste difficoltà però non influenzano e non modificano l’intelligenza del bambino che ne è affetto, anzi i bambini dislessici risultano essere molto intelligenti, ciò che è alterato è la loro capacità di riconoscere, percepire e distinguere i suoni che danno vita alle parole o meglio hanno difficoltà ad associare il suono alla lettere corrispondente.

Esistono alcuni segnali che consentono di riconoscere la presenza di questo disturbo e a cui prestare attenzione, essi riguardano la presenza di errori nel linguaggio parlato, scrivere in modo sbagliato il proprio nome, difficoltà dividere le parole in sillabe e la difficoltà a contare fino a dieci.

La diagnosi di dislessia può essere effettuata verso la fine del secondo anno di scuola elementare e quindi introno ai sette anni attraverso una valutazione logopedica e neuropsicologica che avviane attraverso la somministrazione di test cognitivi. Se la valutazione conferma la presenza di questo disturbo si consiglia ai genitori di far seguire il bambino da un logopedista che lo aiuti a migliorare le abilità compromesse dal disturbo.

E’ importante ricordare ai genitori di non percepire questa difficoltà del proprio bambino come un qualcosa di cui si devono vergognare, ma considerarlo come una particolarità propria del bambino.

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