A rapein: chat su WhatsApp incastra due ladri minorenni pugliesi

Il XXI secolo, l’era dei social network, del virtuale e delle chat. Se la comunicazione super facilitata e velocizzata pare essere una delle grandi opportunità dell’epoca che stiamo vivendo, essa può rivelarsi anche un insidioso ostacolo, una vera e propria arma a doppio taglio da maneggiare con cura. Ne sanno qualcosa i due giovani protagonisti della storia che vi raccontiamo oggi: due rapinatori minorenni incastrati da una chat di WhatsApp.

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La chat di WhastApp dei rapinatori pugliesi

E’ fuor di dubbio come oramai scambiarsi messaggi per ogni esigenza, condividere con amici e conoscenti la nostra quotidianità, sia per noi abitanti del XXI secolo un’abitudine più che scontata, un gesto spontaneo, qualcosa di super collaudato e dunque automatico.

Sarà per questo che ai due giovani furfanti di cui vi parliamo oggi sia venuto spontaneo organizzre la rapina dei loro sogni via WhatssApp.

Una chat apposita era stata creata questi due giovni pugliesi che, senza alcuna remora o preoccupazione, avevano denominato il gruppo “a rapein“, tradotto dal dialetto, “la rapina”.

Proprio questo eccesso di comunicazione ha però segnato il loro destino. La polizia di Barletta ci ha infatti messo ben poco ad arrestarli e, presi i cellulari, a trovare tutte le prove della rapina alla farmacia di cui erano stati protagonisti.

Sulla chat il quindicenne e il diciassettenne avevano scritto proprio tutto: orario e luogo dell’appuntamento, come comportarsi dopo il colpo e persino come vestirsi, perchè, a quanto pare, anche in simili circostanze l’outfit ha il suo peso.

Un dialogo dall’apparenza leggera, spontanea, quasi innocente, proprio come se l’oggetto della conversazione fosse la pizza del sabato sera e non un reato. Rileggete qua sotto con noi questa tanto incredibile quanto fatale chat e occhio a che cosa scrivete!

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