Convenzioni sociali: moralità ed empatia

Nel’ultimo appuntamento con la nostra psicologa avevamo studiato l’apprendimento delle regole sociali da parte dei bambini, soffermandoci sul ruolo svolto in questo processo dalla famiglia.

Oggi cerchiamo invece di capire il distinguo esistente tra moralità e convenzioni sociali e come i più piccoli vivono e interpretano tutto ciò.

Photo by Pixabay
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Il comportamento sociale è governato da regole che possono assumere varie forme e che nel bambino piccolo si dividono in convenzioni sociali e moralità.

Le convenzioni sociali possono essere viste in un’ottica di scelta ossia sono specifiche di determinati gruppi sociali (famiglia, gruppo dei pari, scuola) e in un certo senso consentono di guardare a questi gruppi come a qualcosa di prevedibile. Le regole morali sono invece universali e quindi obbligatorie sono ciò valide sia che ci sia consenso o meno. La trasgressione di una convenzione sociale può infastidire od offendere altri membri del gruppo, mentre la trasgressione di una regola morale è una violazione di quei principi che garantiscono il benessere e i diritti degli altri.

Il bambino impara presto a distinguere questi due aspetti, ma mentre le convenzioni sociali vengono insegnate, in modo rigido e dogmatico i principi morali vengono invece acquisiti dal bambino, impara cioè che determinate azioni hanno sugli altri delle conseguenze dannose.

L’empatia invece si può considerare come una risposta affettiva ad una situazione che un’altra persona sta vivendo. Già a partire dal secondo anno di vita è possibile riscontrare, nel comportamento del bambino, i primi segni di un comportamento empatico, ed in modo particolare questo comportamento si manifesta soprattutto di fronte alla sofferenza di un’altra persona. La modificazione emotiva dell’altro rappresenta per il piccolo un evento molto significativo, che attiva contemporaneamente comportamenti di forte interesse e l’abbozzo di tentativi di conforto.

Teresa Benedetti

teresabenedetti@yahoo.it

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