La storia di Giorgia ha tenuto tutti con il fiato sospeso. E’ diventata quasi la storia simbolo del terremoto che ha devastato il Centro Italia come il salvataggio della piccola Giulia di cui abbiamo parlato nel nostro articolo e di cui abbiamo postato il video come segno di speranza in un momento tragico come quello accorso alle popolazioni di Amatrice, Accumoli e tutti i paesi colpiti dal sisma. Ad oggi si contano più di 250 morti.
La storia di Giorgia raccontata dal suo angelo soccorritore!
Giorgia ha quattro anni ed è stata estratta viva dalle macerie dopo 16 ore. Ieri, il papà di Giorgia, visibilmente commosso ha detto ai microfoni del TG che è stata “una sensazione che non si può descrivere”, portando, al contempo, nel cuore gioia e dolore poiché la sua figlioletta maggiore non l’ha fatta.
Il vigile del fuoco, Massimo Caico, intervistato da Repubblica è colui che ha salvato la bambina, mentre accanto a lei giaceva inerme la sorella.
“Non sono un tipo a cui piace raccontare, ma stavolta mia moglie Edwige ha insistito: fallo, Massimo, racconta di Giorgia e di come l’hai salvata, regala a tutti questa storia. E allora ok, forse stavolta ha ragione Edwige. Sono Massimo Caico, vigile del fuoco a Teramo con vent’anni di servizio, e non dimenticherò mai gli occhi di quella bimba di quattro anni che si schiudono mentre torna a vivere dopo più di 16 ore sotto due metri di macerie”.
“Aveva la bocca piena di terra, era completamente sommersa ma l’ha salvata il corpo della sorella più grande, Giulia, che purtroppo abbiamo trovato morta. Chissà come, le filtrava un filo d’aria. E le è bastata”.
A fare da scudo a Giorgia quindi era il corpo della sorella maggiore. Non è stato facile per i vigili del fuoco individuare il luogo esatto in cui si trovavano le bambine ed è stata proprio una bambolo che riemergeva dalle macerie a segnalare il punto in cui erano.
“I genitori li hanno già estratti, vivi ma in condizioni serie. Con un collega ci mettiamo a scavare dove pensavano fosse la camera delle piccole. Lavoriamo per ore, ma non troviamo nulla”. Nessun rumore? Nessun lamento? “Nulla. Ma a un certo punto spunta una bambola. Forse ci siamo, mi dico. Continuiamo a scavare e spunta un peluche; poi un altro ancora, ecco un tavolino di plastica delle bambole. Ma non si sente un lamento. Nessun rumore”.
“Scaviamo con foga: se è il loro, le troveremo presto. Dopo un po’ emerge il lembo di un cuscino. E lì accanto il piede di una bimba”. Giorgia? “No. Era Giulia, abbiamo saputo poi. Quel piedino era freddo. Pessimo segno. Ma ci speri sempre. Continuando a scavare in profondità rischi di far scivolare nella buca i detriti dai bordi. Ma devi fare veloce, così abbiamo usato i secchi. Abbiamo ripulito la gamba della bambina per metà. Fredda e completamente sotterrata. Ma è lì che l’incubo si è trasformato in sogno”.
“Mentre ripulisco la gamba fredda di Giulia vedo la terra che si muove lì accanto, con il ritmo di quello che poteva essere un respiro. In quel momento la terra ha iniziato a tremare fortissimo: un’altra scossa, e molto intensa. ‘Zitti un attimo’, ho gridato ai colleghi e ai soccorritori. Non ero sicuro di niente, ma abbiamo sentito il lamento di una bimba. Flebile, quasi impercettibile, ma c’era. ‘È viva!’, ho urlato. ‘Respira, la terra si muove per quello’. Un’emozione stupenda”.
“È rannicchiata sotto la sorella maggiore, che invece è distesa. Forse si sono abbracciate nel sonno o nella paura, e il corpo di Giulia ha salvato Giorgia. Era a testa in giù, in mezzo a quella terra instabile, una nuova scossa poteva vanificare tutto. Abbiamo accelerato tentando di trovare la testa. Ho trovato un ciuffo di capelli. Ora sì che era fatta. Ecco il viso, ecco quegli occhi che si schiudono e che non dimenticherò mai. Aveva la bocca piena di terra, chissà come faceva a respirare. Appena l’abbiamo estratta ne ha sputata via un po’. Era praticamente illesa, giuro che se esistono i miracoli questo lo è di sicuro”.
“Non parla più, non ci riesce. Dorme oppure piange, vuole la sua mamma e la sua bambola. Giorgia è in un letto della pediatria dell’ospedale di Ascoli ammutolita dallo shock e forse non sa nemmeno che la sorellina è morta.”
Noi Giorgia ti auguriamo di cuore di ritrovare la parola, ma soprattutto di dimenticare anche se è difficile. Che il futuro possa sorriderti.
GIULIA E GIORGIA SALVE – VIDEO DI EURONEWS