Ladri entrano in casa: madre e figlia barricate in camera lanciano appello su Facebook

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Tanto spavento e una richiesta di aiuto inviata tramite Facebook: “Ci sono i ladri in casa, vi prego, chiamate i carabinieri”. E’ l’appello lanciato la notte scorsa dalla giornalista e sceneggiatrice Rai, Cristina Gimignani che ha ricevuto la visita di ladri nella sua abitazione, riuscendosi a barricare in camera da letto con la madre anziana.

“Sono entrati in camera mia. Mia mamma si è svegliata e mi ha detto che c’era un ladro. Ci siamo barricate in camera ed eravamo terrorizzate”, racconta la donna di 50 anni, spiegando che i malviventi sono entrati dal secondo piano e si sono intrufolati dentro il suo appartamento, in provincia di Grosseto.

Gimignani  ha poi raccontato di aver effettuato una prima richiesta per telefono e per timore che non fosse stata compresa ha anche inoltrato il messaggio audio via social network e scritto un messaggio su Facebook , con il quale chiedeva dei soccorsi invitando chiunque lo leggesse a chiamare le forze dell’ordine.

Alla fine, i ladri sono riusciti a scappare prima che sul posto arrivassero i carabinieri. Un furto messo a segno, in quanto sono stati rubati tutti i gioielli di famiglia per un valore di diverse decine di migliaia di euro. All’indomani della drammatica esperienza, la giornalista ha poi parlato in un video messaggio, girato dal Comitato Uniti per una Maremma migliore, rivolto ai ladri, chiedendo loro di restituirle solo alcuni oggetti, tra cui un orologio degli anni Cinquanta che ha un’importanza affettiva: “Se i malviventi ci ascoltano,  quest’orologio ha per me un immenso valore affettivo, è un ricordo del mio babbo: il ladro si tenga pure il cinturino d’oro, ma almeno mi restituisca l’orologio”, ha chiesto la giornalista.

Le due donne che si dicono amareggiate hanno però tenuto a sottolineare “una cosa buona in questa storia”. Ovvero, ammettono madre e figlia, almeno “i ladri non ci hanno picchiato, ci hanno risparmiate”.
“Ho sempre in mente quelle donne che sono aggredite, sequestrate, rapinate. Grosseto non è più sicura. E quando va in questo modo, c’è da esserne contenti”, conclude la giornalista.

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