Differenziata: il punto e un po’ di numeri

In Europa siamo forse tra gli ultimi Paesi che si sono attivati per una raccolta differenziata così come andrebbe davvero intesa, ma certamente stiamo recuperando sui tempi ed anche in maniera piuttosto rapida.

Il fatto di dover separare tutto ciò che prima eravamo soliti raccogliere in un unico sacchetto della spazzatura sta entrando sempre più nel nostro quotidiano, tanto da spingerci, ormai, a guardare con occhio sempre più clinico quello che stiamo per gettare via, per capire se quel dato materiale vada nel sacchetto della plastica o dell’indifferenziata, se quel prodotto di scarto debba essere messo nella raccolta dell’organico anziché in quello della carta e via dicendo.

Certamente si tratta prima di tutto di una questione di civiltà, di consapevolezza del fatto che il mondo nel quale viviamo è sempre più affollato e che la quantità di “immondizia” prodotta quotidianamente sta rischiando di distruggere quel poco di pianeta che ci è rimasto, ma si tratta anche di capire che, grazie alle tecnologie del riciclo ora disponibili, è possibile ridurre gli sprechi di danaro riutilizzando praticamente quasi tutto quello che ci passa per le mani.

Con questo articolo vogliamo aiutarvi a capire meglio quale effettivamente sia l’importanza della separazione delle varie tipologie di rifiuti, grazie anche a un po’ di numeri estremamente significativi, ed anche darvi un’idea delle possibilità di ritorno economico che questa buona pratica può singolarmente fruttarci.

In ultimo, a titolo di esempio, vogliamo fornirvi qualche indicazione su quello che si sta facendo nella nostra Capitale che, forse più di tutte le altre, è la città in cui è più difficile applicare un corretto regime di raccolta dei rifiuti se si considera l’ampiezza del territorio ed il numero di abitanti che vi risiedono.

 differenziata

Plastica, Carta, Vetro, Umido, Alluminio, Ramaglie, RAEE, Olio vegetale, Pneumatici

Sono queste tutte le tipologie di raccolta differenziata ad oggi identificate ed avviate su tutto il territorio italiano e sono tutte estremamente importanti perché, oltre agli indiscutibili fini ambientali (bisogna produrre oggetti e beni che possano essere assorbiti dall’ambiente una volta terminato il loro utilizzo), riciclare ha anche, come accennavamo prima, effetti collaterali positivi creando valore per la comunità.

Plastica

E’ forse il materiale più inquinante prodotto dall’essere umano ed è probabilmente per questo motivo che lo rende anche il più importante in termini di riciclo. E’ sufficiente pensare che riciclando mille tonnellate di plastica si può ottenere un risparmio di circa 3.500 tonnellate di petrolio. Si è calcolato che, prendendo a modello il consumo della plastica nel periodo 2002-2011, con la raccolta e la valorizzazione di quest’ultima, il ritorno economico si aggira intorno ai 1,9 milioni di euro. In termini ambientali si sono “risparmiate” 6,9 milioni di tonnellate di CO2, si è evitato lo smaltimento di circa 3 milioni di tonnellate di rifiuti da imballaggio e si è scongiurata l’apertura di 55 discariche. In termini, invece, puramente industriali, sono state prodotte e reimmesse sul mercato materie riciclate per un valore totale di 473 milioni di euro con la generazione di un indotto intorno ai 2,8 milioni di euro.

Solo in Italia nel 2011 sono state raccolte 657.000 tonnellate di plastica con una quantità pro-capite di circa 11 kg. Oggi i numeri sono vertiginosamente più elevati.

Carta

Sulla carta già i primi numeri che vi proponiamo parlano da soli: per produrne una sola tonnellata sono necessari 1500 alberi, 440.000 litri di acqua e 7.600 kwh di elettricità. Per produrre la stessa quantità di carta ma stavolta riciclata sono sufficienti 1.800 litri di acqua e 2.700 kwh e, soprattutto, nessun albero.

Grazie al riciclo della carta dal 1999 al 2011 i benefici economici che si sono avuti si aggirano intorno ai 4 miliardi di euro (solo nell’ultimo anno preso in esame siamo quasi sui 500 milioni) e si è evitato così di costruire 250 nuove discariche. In Italia, sempre nel 2011, la raccolta pro-capite di carta è stata di più di 50 kg. In generale nel nostro Paese si sono raccolte, solo in quel periodo, quasi 3 milioni di tonnellate di carta destinata al riciclo.

Vetro

Grazie alla raccolta differenziata del vetro si è stimato, ogni anno, un risparmio di energia pari a 400.000 tonnellate di petrolio. Questo perché nella produzione di vetro “nuovo”, per ogni 10% di rottame di vetro inserito nei forni si ottiene un risparmio del 2,55% di energia, equivalente ad oltre 130 litri di petrolio risparmiato per ogni tonnellata di vetro riciclato.

Prendendo sempre a riferimento il 2011 in Italia la raccolta di vetro è stata pari a 1,6 milioni di tonnellate con un incremento, anno per anno, di quasi il 10% maggiore di quello precedente.

Umido (Compostaggio)

L’umido rappresenta, in termini percentuali, la quantità maggiore di rifiuti differenziati da noi prodotta. Le stime parlano infatti di un buon 36%. Solamente nel 2012 negli impianti di compostaggio sono state prodotte 1.400.000 tonnellate di fertilizzanti organici.

Circa il 70% del compost prodotto dal riciclo di materiali organici viene utilizzato in agricoltura. Il restante 30% serve a produrre materiale per il giardinaggio/florovivaismo e per le opere di recupero paesaggistico. L’utilizzo del compost consente un minor impiego di fertilizzanti minerali (ricavati da materiali non rinnovabili) oltre a consentire, ovviamente, una riduzione più che importante di scarti destinati alla discarica o all’incenerimento.

Verde (Ramaglie)

Seppur con le stesse finalità della raccolta dell’umido, la differenziata degli scarti provenienti dalla cura delle nostre aree verdi ha un canale di raccolta proprio, dato il loro volume e peso. Sono sufficienti 10 tonnellate di verde riciclato per poter fertilizzare un ettaro di terreno.

Alluminio (e metallo in genere)

Per il nostro paese in particolare, la raccolta dell’alluminio assume un aspetto doppiamente importante. Per darvi un’idea 1 kg di alluminio si ricava dalla bauxite utilizzando 14 kwh di energia. Per produrne la stessa quantità ma partendo dall’alluminio riciclato sono sufficienti 0,7 kwh. Un risparmio più che notevole. Ora se considerate che l’Italia non produce bauxite immaginate l’ulteriore costo derivante dall’importazione di quest’ultima che si va ad abbattere differenziando questo materiale.

Oltretutto la qualità dell’alluminio e dell’acciaio rinnovati è pressoché identica a quella del prodotto iniziale. Oggi, fortunatamente, circa l’80% di questi metalli utilizzato in Italia deriva dal riciclo.

RAEE

Si tratta nient’altro che della raccolta delle apparecchiature elettriche ed elettroniche non più utilizzate o danneggiate ed ha un peso, in termini di differenziata e riciclo, estremamente importante. Qui i dati sono aggiornatissimi: nel 2014, infatti, si sono raccolte 260.000 tonnellate di materiale (circa 4 kg a testa) ed il risparmio in termini energetici e di inquinamento atmosferico sono incredibili. L’energia risparmiata è quella utilizzata in un anno da una cittadina di 35.000 abitanti e le emissioni di CO2 evitate sono pari a quelle prodotte da mezzo milione di automobili.

Questo perché molti dei nostri elettrodomestici (frigoriferi, computer, televisori ecc.) contengono al loro interno sostanze estremamente inquinanti quali, ad esempio, i CFC (clorofluorocarburi), letali per la salute del nostro ozono.

Olio vegetale esausto

Una volta utilizzato nelle nostre cucine, l’olio vegetale diviene una delle sostanze più inquinanti e il cui costo di smaltimento è fra i più alti. Si basti pensare che ogni anno, solamente in Italia, vengono consumate 1.400 tonnellate di olio. La raccolta differenziata di questo prodotto, quindi, assume un aspetto particolarmente importante.

Olio minerale

E’ quello utilizzato per i nostri autoveicoli e come lubrificante industriale in generale. Estremamente inquinante è però quasi totalmente riciclabile. Da 1 quintale di olio usato è possibile recuperane circa il 60% per un nuovo utilizzo. Solamente in Italia ogni anno ne produciamo quasi 300.000 tonnellate e lo sversamento non controllato di queste sostanze nell’ambiente provoca danni gravissimi al terreno e alle falde acquifere. La sua raccolta e differenziazione è fondamentale per il benessere dell’ecosistema.

Pneumatici

Un paragrafo tutto suo merita la raccolta degli pneumatici. Le combustioni non controllate nelle discariche di questa tipologia di materiali, causa la produzione di fumi densi ed estremamente inquinanti.

Nel 2012 si è calcolata una raccolta di pneumatici pari a 980.000 kg al giorno per un totale di circa 350.000 tonnellate di materiale il quale, una volta sottoposto ad una lavorazione, che consta la triturazione in azoto liquido e la separazione dei vari componenti, permette il recupero quasi totale dello pneumatico.

Con questo breve excursus sulle varie tipologie di raccolta differenziata che è possibile effettuare ed il perché sono tutte importantissime, andiamo a vedere qual è, perché in effetti c’è e sta diventando sempre più comune e diffuso anche sul nostro territorio, il ritorno economico che ognuno di noi può ottenere da una differenziata fatta come si deve.

Il riciclo premiato

In diversi Paesi europei, quali Germania, Norvegia, Finlandia e Svezia, esistono da ormai quasi 15 anni, macchine per la raccolta di alcuni generi di rifiuti che letteralmente “pagano” chi differenzia: nello specifico 0,25€ per ogni bottiglia di plastica e 0,08€ per una di vetro. Generalmente questi apparecchi sono installati all’interno di supermercati ed ipermercati nei quali, con lo scontrino emesso dal macchinario stesso al termine della restituzione degli scarti, è possibile avere uno sconto sulla spesa che viene fatta per l’acquisto dei prodotti di uso quotidiano, pari all’importo riportato sullo scontrino stesso.

Questa stessa filosofia, anche se decisamente in ritardo, si sta ora diffondendo abbastanza celermente anche nel nostro Paese. La Ecobank accetta bottiglie di plastica PET,  lattine di alluminio e acciaio per bevande consegnando in cambio un “bonus” da spendere nei negozi e nei supermercati convenzionati. Soluzione quindi non dissimile da quella descritta per gli altri Paesi. L’Eurven, invece, raccoglie anche carta e cartone e, attraverso una carta fedeltà nella quale vengono caricati punti premio utili da spendere in punti vendita convenzionati. Esiste anche la “bottega” Ecopunto, dove  si può portare carta, plastica, e alluminio, ricevendo in cambio, anche qui con un sistema di tessere a punti, generi di prima necessità: dalla pasta, alla passata di pomodoro, ai legumi. Un mix di questi sistemi e quello precedentemente descritto per la Germania ed i paesi del nord Europa, è quello utilizzato dalla MrPet dove la raccolta della plastica è basato sulla remunerazione dell’utente, attivo nei supermercati grazie alla presenza di contenitori automatici predisposti per l’inserimento dei rifiuti con la ricezione automatica di punti da raccogliere in una card personale, utilizzabili per la spesa.

Se siete interessati a capire quanti e quali di questi punti raccolta sono già attivi nella vostra città è sufficiente fare una semplice ricerca in rete.

La raccolta differenziata a Roma

Uno fra tutti l’esempio di ciò che sta accadendo nella Capitale: nel 2013 è partita la raccolta differenziata fatta in maniera capillare con un servizio di ritiro “porta a porta” con bidoncini condominiali o stradali anche nella città di Roma sui primi 5 Municipi. Nel 2014 si è proceduto allo stesso modo con altri 5 Municipi e quest’anno si partirà con il nuovo modello per il Municipio I, II, V, VII e XV  (seguendo questo link è possibile inserire la via della propria abitazione e scoprire che modello di raccolta si applica nella zona di residenza e con qualeservizio http://amaroma.it/raccolta-differenziata/quartieri).

Per maggiori dettagli su come effettuare la divisione dei prodotti di scarto è possibile seguire i consigli forniti dall’AMA al seguente link: http://amaroma.it/raccolta-differenziata/dove-si-butta/http://amaroma.it/raccolta-differenziata/dove-si-butta/

Per quanto riguarda il discorso che si faceva precedentemente circa la possibilità di “guadagno” dalla differenziata, anche qui ci rifacciamo con gli esempi disponibili a Roma.

L’esperienza è iniziata da una piazza nel quartiere Colli Aniene. Qui, il riciclatore installato, è diventato subito meta quotidiana degli abitanti della zona, che in meno di due mesi hanno raccolto circa 200 kg di materiale (plastica e metallo) altrimenti destinato a finire nella spazzatura. L’importante riscontro dell’operazione ha portato all’installazione di una nuova postazione stavolta nel quartiere di Casal de’ Pazzi, in via Locke, all’interno del mercato rionale. Qui, in soli due giorni, sono stati portati oltre 600 pezzi, tra lattine e bottiglie. La formula è praticamente quella già in parte descritta: i cittadini che inseriscono lattine in alluminio o bottiglie di plastica vuote nel riciclatore, ottengono buoni sconto da utilizzare nelle attività commerciali del mercato. Ideato e prodotto dalla veneta Eurven e installato da Ecolife Italia, i riciclatori installati accettano, appunto, lattine in alluminio, bottiglie in plastica PET e tappi PVC con lo scopo di realizzare una raccolta differenziata di qualità. Il risparmio ottenuto dal cittadino per la spesa è decisamente notevole: dal 5% al 30% a seconda delle attività commerciali.

 Ecolife

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