Maria Grazia Cucinotta che divide la sua attività tra la professione di attrice e produttrice, è impegnata anche in una battaglia contro la violenza sulle donne.
In un’intervista rilasciata al settimanale “Nuovo”, l’attrice 46enne ha ricordato che “mancano leggi che puniscano severamente questi reati. Si tende ad essere superficiali, a giustificare tutto e si chiedono le prove”.
Ma la Cucinotta si chiede “di quali prove c’è bisogno?”, evidenziando che “il segnale va dato insegnando ai bimbi sin dall’asilo a non usare la violenza”.
“Ogni donna è capace di tutto quando le si dà l’opportunità e soprattutto la si mette in condizioni di operare- prosegue l’attrice- Non ci sono differenze tra uomo e donna per me. Aggiungo che non c’è rispetto per una donna che lavora e non c’è tutela per la maternità. Una persona che ha un posto e decide di avere un figlio è vista come un Dracula che succhia lo stipendio mentre sta a casa. Se ci sono mamme che ne approfittano, saranno l’1 o il 2%. Le donne danno la vita e, se aiutate, sono operative anche il giorno dopo il parto, ma ognuna dovrebbe poter lavorare senza fare i salti mortali per poter conciliare il tutto”.
Per sensibilizzare l’opinione pubblica, la Cucinotta è anche impegnata attivamente: “Per essere più vicina alle donne ho messo a disposizione anche la mia pagina Twitter e recentemente ho iniziato a collaborare con WeWorld, un’associazione che sostiene le donne che hanno subito violenza”.
Inoltre per sostenere Pangea, un’associazione che aiuta le donne vittime di violenza e Susan Komen, un’altra associazione che sostiene la battaglia contro i tumori al seno, la Cucinotta sta preparando un libro fotografico che sarà intitolato “Come una pin up”.
Quella della violenza sulle donne è un’esperienza che l’attrice ha vissuto di prima persona. In una rivelazione shock che fu pubblicata nell’ottobre del 2013 dal settimanale Chi, l’attrice svelò di essere stata vittima, a 2o anni, di una violenza scampata per le strade di Parigi: “Ho provato anch’io sulla mia pelle la violenza degli uomini. Quando avevo 20 anni mi ero trasferita a Parigi. Un pomeriggio per strada, un tipo mi ha seguito e mi ha messo le mani addosso. Ha cercato di strapparmi la felpa, ma sono riuscita a scappare dentro un portone e ho chiamato la polizia. Quando sono arrivati mi hanno detto: Eh, ma tu sei mediterranea, li provochi. È per questo motivo che ho deciso di combattere attivamente contro la violenza sulle donne”.
Un fatto che ha suscitato indignazione e fatto scaturire in Cucinotta la volontà d’impegnarsi personalmente: “Ho disegnato apposta degli abiti sexy: una donna non deve vergognarsi di essere attraente, né avere paura di essere donna”, aveva dichiarato all’epoca.