LA DONNA DEL GIORNO: Noomi Rapace

noomiOggi, la redazione di CheDonna, vi propone la biografia di Noomi Rapace.

Noomi Rapace ha catturato l’attenzione della comunità internazionale dello spettacolo con il suo imponente e inquietante  ritratto di ‘Lisbeth Salander’, apprezzato dalla critica, nella trilogia di Stieg Larsson: The Girl With The Dragon Tattoo (Millennium – Uomini che odiano le donne), The Girl Who Played With Fire (La ragazza che giocava con il fuoco),  The Girl Who Kicked The Hornet’s NesT.

Presto apparirà nel film di Daniel Espinosa Child 44 con Tom Hardy, Gary Oldman, Joel Kinnaman e Jason Clarke. Il film segue le vicende di ‘Leo Stepanovich Demidov’ (Hardy), un eroe di guerra russo, convinto sostenitore dello Stato malgrado la brutalità e l’ipocrisia a cui assiste negli ultimi giorni del regime staliniano. Rapace interpreta ‘Raisa’, la moglie di Leo. Il film sarà distribuito da Lionsgate il 17 aprile 2015.

Noomi Rapace inizierà la produzione del film di Tommy Wirkola What Happened to Monday? dove interpreta il ruolo multiplo di sei sorelle gemelle che cercano di restare nascoste in un mondo sovrappopolato in cui vige la ferrea legge del figlio unico.

Di recente, Noomi Rapace è stata scritturata nel film di spionaggio di Mikael Hafstrom Unlocked,  dove interpreta un’agente della CIA specializzata in interrogatori che viene ingannata e indotta a rivelare alle persone sbagliate le preziose informazioni che ha ottenuto da un terrorista.

Inoltre riprenderà il suo ruolo di ‘Elizabeth Shaw’ nel sequel di fantascienza Prometheus 2Prometheus di Ridley Scott era uscito nel 2012, e l’attrice aveva recitato al fianco di Charlize Theron, Idris Elba, Guy Pearce e Michael Fassbender, nei panni della scienziata ‘Elizabeth Shaw’. Il film racconta la storia dell’equipaggio della navicella spaziale   Prometheus nel viaggio di esplorazione di una civiltà avanzata alle origini dell’umanità.

Noomi Rapace ha iniziato la sua carriera all’età di sette anni, nel film di Iceland In the Shadow of the Raven. Da allora è apparsa in oltre venti film e programmi televisivi. Nel 2007 ha lasciato il segno nel grande schermo con una performance innovativa nel film danese Daisy Diamond in cui interpreta una tormentata madre adolescente che abbandona la sua casa per inseguire un sogno che non riuscirà a realizzare, sprofondando in un esaurimento nervoso. La sua performance è stata onorata con il Bodil Award come Migliore Attrice da parte dell’Associazione dei Critici Cinematografici e con il Robert Award da parte dell’Accademia Danese del Cinema.

È stata elogiata per la sua performance in The Girl with the Dragon Tattoo, il primo episodio della trilogia Millennium  uscito nel febbraio 2009 in Svezia. Ha vinto il Guldbagge Award come Migliore Attrice da parte dell’Istituto cinematografico svedese e l’International Jupiter Award, oltre a essere stata nominata all’Orange British Academy Film Award per la stessa categoria e allo European Film Award. Rapace ha ottenuto eguali consensi per le sue performance nel secondo e nel terzo episodio, The Girl Who Played With Fire e The Girl Who Kicked The Hornet’s Nest.

Ulteriori crediti comprendono il sequel di Guy Ritchie Sherlock Holmes: A Game of Shadows al fianco di Robert Downey Jr. e Jude Law, in cui l’attrice interpretava la zingara chiromante ‘Sim’ che vede più di quel dice. È apparsa anche nell’action thriller Dead Man Down, in cui ha ritrovato il regista Niels Arden Oplev e ha recitato con Colin Farrell. Rapace interpretava ‘Beatrice’, la vittima di un crimine in cerca di vendetta. Inoltre ha recitato nel film di esordio alla regia di  Pernilla August Beyond (Svinalägorna), in Svezia. Il film è stato proiettato al festival di Venezia  2010 vincendo il premio della critica e il premio del Nordic Council nel 2011 . Basato sull’omonimo best seller, il film racconta la drammatica infanzia di una ragazza cresciuta in un ambiente di abusi e alcolismo. Nel 2011 è stata nominata al premio svedese Guldbagge Award come migliore attrice per la sua interpretazione.

Dopo Beyond è apparsa nel thriller norvegese di Pål Sletaune Babycall, che racconta la storia di una giovane madre che crede di aver assistito involontariamente a un omicidio. Per questa performance, ha ricevuto il premio di Migliore Attrice al Festival del Cinema di Roma del 2011.

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