Pavia: è morta la donna di 15 chili segregata nel suo appartamento. Arrestato il convivente

Pavia: morta la donna di 15 chili. Le sue condizioni erano state da subito giudicate gravissime dal personale medico ospedaliero. Lei, Laura Carla Lodola, di 55 anni, non ce l’ha fatta ed è morta questa mattina, all’indomani del suo ricovero al Policlinico San Matteo di Pavia.

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Dopo una segnalazione del marito al 118, allarmato dal fatto che la donna non si muoveva più, il personale del 118 giunto sul posto si è trovato dinanzi ad una scena dell’orrore: la cinquantenne era in uno stato di incoscienza, in un contesto di degrado fisico e di abbandono. Pesava circa 15 chili e i suoi  capelli lunghissimi e incolti così come le piaghe da decubito su tutto il corpo hanno indotto a pensare che da tempo la donna non ricevesse alcun tipo di assistenza medica e igienica.

Il marito di 60 anni, Antonio Calandrini, è stato arrestato dagli agenti della squadra mobile con l’accusa di sequestro di persona, abbandono di persona incapace e lesioni gravissime. L’uomo potrebbe anche essere accusato di omicidio colposo secondo quanto stabilirà la Procura di Pavia al termine delle indagini.

Durante l’interrogatorio, il convivente si è difeso sostenendo che la compagna rifiutava ogni tipo di assistenza: “Cercavo di nutrirla con passato di verdura: non mi sono reso conto di quello che stava succedendo. Io l’ho curata come meglio potevo“, ha raccontato l’uomo. Mentre i vicini di casa hanno riferito di “urla terribili” provenienti dall’appartamento, tanto che in alcuni casi sarebbero intervenute anche le forze dell’ordine.

Raccapriccianti le testimonianze di alcuni operatori del 118 che hanno riferito che la donna “sembrava una mummia rattrappita”, mentre i medici hanno affermato di “non aver mai visto nulla di simile”.

Come riporta Repubblica.it, il fratello della donna aveva segnalato la situazione ai servizi sociali del Comune, spiegando che “il suo convivente non voleva ha sempre detto che ci pensava lui a curare mia sorella”.

Secondo quanto si apprende, il convivente della donna, che era custode al Collegio Nuovo di Pavia, nel 2010 aveva chiesto un’aspettativa, in quanto come riferiscono fonti della struttura, aveva detto che “doveva occuparsi della compagna che non stava bene. Fino a luglio è rientrato ogni tanto poi non l’abbiamo più visto”.

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