MUSICA: “Il jazz visto dalla luna”, un racconto in musica in prima nazionale di Luigi Cinque

devito_cuticchio1“Il jazz visto dalla luna” è un’opera-poesia in forma di cunto. Uno sguardo dalla luna, per frammenti, sul secolo del jazz, e su alcune relazioni pericolose tra jazz e musica colta e pensiero poetico e musica popolare stretti dalla morsa implacabile e teatrale degli avvenimenti del “secolo breve” e della sua crudele etnografia.

C’è un Astolfo antico e contemporaneo a raccontare (e intravedere ) dalla luna, per caso, che jazz non è solo musica, è piuttosto quel cromosoma improbabile, quel virus imprevisto, quel linguaggio diverso, generato nella cultura del Novecento, in un luogo preciso, dall’implosione di un mix di etnie, razze, visioni, energie e come una malattia, come un’ombra inarrestabile, come un fantasma delle anime, in musica, e non solo, ha contagiato il mondo. E’ un fantasma che ancora si aggira!

Dice Alan Lomax: “Hanno chiamato il Novecento l’età dell’ansia ma avrebbero dovuto chiamarla il secolo del blues…Questa sindrome moderna era la norma per i coltivatori  di cotone e per i lavoratori stagionali che un secolo fa vivevano del delta del Mississipi”.

“Il jazz visto dalla luna” è il numero zero di un originale concert teso a rilevare con lo spettatore e l’ascoltatore un’ indagine ed identificare il “cromosoma J”.

Animato dal cunto mediterraneo di Mimmo Cuticchio, uno degli ultimi eredi della tradizione dei “cuntisti” siciliani, e illuminato da uno dei più importanti quartetti del mondo, il Balanescu Quartet, che nei suoi concerti alterna i grandi classici ai Kraftwerk. Con la voce straordinaria di Maria Pia De Vito, che nella sua ricerca sulla vocalità ha spaziato dal free jazz alla tradizione napoletana e dall’elettronica alla musica barocca. E con alcuni solisti di prima grandezza che arrivano provvisoriamente dalla luna per raccontare questa storia: il pianista Sal Bonafede, premiato per il migliore disco dell’anno dalla rivista Musica Jazz; Luigi Cinque, eclettico strumentista, compositore e regista cinematografico, qui vox, sax soprano e live electronics; tastiere e live electronics Patrizio Fariselli, già collaboratore di Demetrio Stratos e fondatore degli Area; il clarinettista Gabriele Mirabassi, che ha collaborato con Richard Galliano e Andrea Lucchesini, Mario Brunello e Mina. Tutti insieme daranno vita per questo concerto alla “Hypertext O’rchestra”.

Scorrerà un vero e proprio film durante il concerto. Una videoscenografia doppia a cura di Lazyfilm e Kinema.

Il progetto e le musiche originali sono di Luigi Cinque con citazioni di grandi del blues e jazz e di Stravinsky, Varese, Cage, Davis, Balanescu, AREA, Kraftwerk, African and Balkanian music.

Dove:

Sabato 13 dicembre  2014, ore 17.30

Aula Magna – Sapienza Università di Roma

Piazzale Aldo Moro 5

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