Aggiornamenti sul caso Loris. La madre in isolamento

Veronica Panarello, la mamma accusata dell’omicidio del figlio Loris, ha trascorso la sua prima notte in isolamento nel carcere femminile di Catania.

La donna è stata accolta da una salva di insulti da parte delle altre detenute, inferocite nei suoi confronti. “Assassina”, “devi morire”: queste ed altre dello stesso tipo sono state le parole lanciate al suo indirizzo dalle altre ospiti del penitenziario una volta giunta alla struttura.

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La posizione attuale di Veronica, la mamma di Loris

La donna continua a dichiararsi assolutamente estranea ai fatti e anzi perora ancora le sue prime dichiarazioni confermando di aver accompagnato il figlio a scuola e di non averlo ucciso lei.

Nella giornata di ieri, una volta  giunta in carcere, la Panarello ha ricevuto la visita di Francesco Villardita, il suo legale, il quale, uscendo, ha dichiarato ai cronisti presenti che l’assistita è stata appunto bersaglio di insulti da parte delle altre detenute ma che questo è purtroppo normale dato il pesantissimo capo d’accusa. Ha inoltre dichiarato che la mamma di Loris lo ha pregato di parlare con il marito, Davide Stival, per rassicurarlo sulla sua innocenza e chiedendo inoltre di “non abbandonarla”.

Nel frattempo l’uomo sta iniziando ad avere dei dubbi perché troppe sono le coincidenze contro la moglie. “Chi è stato è stato. Anche fosse stata lei deve pagare”. Sono le parole pronunciate dal papà di Loris durante un’intervista a “La vita in diretta”. Fino al giorno della formale accusa, Davide ha sempre difeso la consorte, ma da allora anche il suo punto di vista è cambiato drasticamente.

Secondo le parole dei familiari più stretti, la Panarello ha da sempre sofferto di forti manie di persecuzione e fin da bambina il suo carattere è stato aggressivo e violento. E’ stata in passato anche in cura da uno psicologo proprio a causa di questa sua indole. A confermarlo anche la sorella di Veronica, Antonella, che ha dichiarato “ormai non ci sta più con la testa” e rivelando ai giornalisti di suoi colloqui con Veronica in cui quest’ultima è arrivata, nei giorni scorsi, ad accusare persino la nonna di aver preso il bambino.

In ogni caso ancora molti sono i dubbi e i punti da chiarire quali ad esempio la scomparsa dello zainetto del piccolo, del quale non si è ad oggi trovata traccia, e delle mutandine invece rinvenute alcuni giorni dopo l’omicidio in prossimità della scuola di Loris, sulle quali ancora si sta indagando sul perché fossero lì e soprattutto chi ce le avrebbe portate.

Anche la vigilessa, che nei giorni precedenti all’arresto della Panarello aveva dichiarato di averla vista quella mattina a bordo della sua Polo, sta rivedendo parzialmente la sua posizione, confermando sì di averla vista, ma di non avere la certezza di poter associare quel ricordo a quella mattina specifica.

E’ perciò ancora in salita il lavoro che gli investigatori devono compiere per poter giungere ad una verità assoluta su ciò che, quel 29 Novembre, è accaduto al piccolo Loris, un bimbo che ha visto spezzata con estrema crudeltà la sua fin troppo giovane vita e forse proprio dalla persona che quella vita gliel’ha donata solamente otto anni fa.

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