Il curry, una spezia che viene utilizzata molto spesso anche nella nostra cucina, ma questa mix particolare di spezie ha origini lontane e molto antiche. Nasce in India paese in cui si chiama Masala. I tipi più pregiati di curry sono il Tandoori e il Garam masala. Le spezie contenute nel curry sono in origine pepe nero, cumino, coriandolo, cannella, curcuma, chiodi di garofano, zenzero, noce moscata, fieno greco e peperoncino.
Il sapore particolare di questa spezia contiene anche molte proprietà curative. Da uno studio presso la Thomas Jefferson University portata avanti dalla dottoressa Karen Knudsen sembrerebbe che il curry aiuti a combattere le cellule tumorali della prostata. Gran parte delle proprietà benefiche del curry sono dovute alla presenza della curcuma, per questo motivo questa polvere gialla aiuta la digestione è un potente disinfettante dell’intestino, brucia i grassi e regola il metabolismo e è un potente antinfiammatorio e antiossidante. Allevia inoltre, l’affaticamento del fegato e previene i reumatismi e l’artrosi. Da alcuni studi sembra concorra ad alleviare e prevenire malattie degenerative del sistema nervoso.
Cinque curiosità da sapere sul curry
Che donna vi regala cinque piccole curiosità su questa gustosissima spezia, che possiamo gustare nei ristoranti etnici o nelle tante ricette che potremo realizzare nella nostra cucina.
-Il curry può dare dipendenza. Il gusto di questa spezia può condizionare a tal punto le nostre papille gustative da creare una vera dipendenza per il nostro palato.
-Può insaporire qualsiasi alimento. Il calssico uso in cucina è con il riso, ma si accompagna bene con il pesce, la carne e nelle cucine vegane.
-La prima ricetta con il curry in Europa è comparsa nel 1747 in un testo di Hannah Glasse all’interno del volume ” The art of cookery made in plainand easy”
-Il curry possiede molte varianti. Esistono infatti ricette per il curry giapponesi, cinesi, tailandesi, vietnamite, africane e jamaicane.
-La variante meridionale del curry è verde. Contiene infatti, origano, sesamo, timo, sale e maggiorana e si chiama Za’atar.