Stati Uniti, le donne unite contro il “parto Shackling”

Una pratica che consiste nel far partorire le detenute con le manette ai polsi e alle caviglie attaccate a lunghe catene. Nonostante sia stato vietato in 21 paesi degli Stati Uniti, ancora viene praticato in molti istituti di detenzione femminile.

catene

Queste donne sono costrette a vivere il travaglio e il parto, anche quello medicalizzato, marchiate in modo umiliante dal simbolo delle catene. Un gesto che davvero lede ogni diritto umano ed in primo luogo i diritti di un bambino che nasce libero. Che donna vuole dare spazio al grido di queste donne e alle varie associazioni che da anni si battono per far cessare queste torture. L’organizzazione no profit Correctional Association ad ottobre pubblicherà il primo rapporto che denuncia pubblicamente la condizione delle mamme detenute dello stato di New York. Secondo alcune anticipazioni sembrerebbe che su 27 donne intervistate ben 23 avrebbero subito la tortura delle manette e delle catene durante il travaglio e il parto. Non si può giare il volto di fronte a questa realtà che lede la sacrosanta libertà di un bimbo di nascere in un ambiente accogliente e di poter essere stretto dalla mamma al petto senza il rumore delle catene. Lo grida anche l’associazione Newyorkese di detenute ed ex di  Worth: Birthing Behind Bars, che condivide le molte esperienze sul web palesando la condizione in cui versano molte detenute.  Ancora oggi troppe volte le donne sono vittime di soprusi e torture, pensiamo a quanto siamo fortunate ad essere state messe in grado di conservare la nostra libertà.

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