Laura Pausini e la lunga saga del suo litigio in spiaggia

E’ la notizia che sta invadendo i giornali e le pagine web di mezza Italia: la Pausini litiga in spiaggia con una vicina di ombrellone e poi si sfoga su Facebook definendola “Cafona!” (così come d’altra parte l’aveva, a sua volta, definita la vicina sopracitata). Se non che la “Cafona” pensa sia il caso di replicare e lo fa tramite una lettera inviata al quotidiano la Repubblica. E la Laurona nazionale si offende.

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Al di là della ridicolezza di sbattere su Facebook i propri litigi con i vicini di ombrellone e di continuare a parlarne per giorni e giorni, noi di CheDonna.it abbiamo pensato che potesse essere interessante per le nostre lettrici leggere il punto di vista sia della cantante che della signora contro cui si è scagliata sul social network. Più che altro perché la cosiddetta cafona si esprime con grande garbo, mentre la Pausini sembra in preda al furore più cupo e irrazionale. Voi che ne pensate? Basta l’essere famosi come scusa per potersi lasciare andare e inveire pubblicamente contro un’altra persona?

La lite in spiaggia, la Pausini e la lettera della “Cafona”

“Oggi ho dato lo smalto a mia nipote per giocare e poi a me e mia sorella… Una signora schifata dal mio comportamento ha detto ad alta voce: la Pausini si dà lo smalto in spiaggia che cafona!! Con tutte le estetiste che avrà!! Signora io non ho nessuna estetista privata… Lei è una gran cafona! Anzi una patacca!” , questo è il famoso post in cui Laura Pausini racconta ai suoi fan la lite avvenuta in una spiaggia di Milano Marittima.

Ma ecco la risposta della signora, una replica arrivata per lettera tramite la redazione della Repubblica e che fa indignare la cantante. A voi l’estremo giudizio, buona lettura!

“Gentile redazione di Repubblica, avevo pensato di non rispondere ai primi articoli che riportavano una sciocca vicenda balneare, ora vedo che ve ne siete interessati anche voi e mi urge di rispondere alla “signora Pausini”. Sono io la “signora” che ha apostrofato la “signora” Laura Pausini sulla spiaggia di Riccione. Sono una “signora” normale come tante altre, piccola imprenditrice che lotta ogni giorno per resistere alla crisi e che conosce le fatiche del lavoro. Ho commentato il comportamento della “signora” senza nessun riferimento al gioco innocente dello smalto con la bambina. Se le ho dato della cafona è per aver fatto smobilitare otto ombrelloni intorno al suo, per aver allontanato in malo modo i fan, per aver fatto correre i ragazzi del bagno per ogni più sciocca richiesta (il lettino da spostare di dieci centimetri, il bicchiere di vetro per bere, le sigarette da portare sul bagnasciuga) sempre con aria di teatrale supponenza, sbuffando e urlando come una persona a cui tutto è dovuto.
Io sono una donna normale, abituata a risolvere da sola le piccole incombenze della vita, a lavare, stirare, cucinare magari ascoltando anche i dischi di Laura Pausini. Sarà stato forse per questo che la mia delusione è stata grande e alla fine un commento ad alta voce mi è scappato.
Si è vero sono stata un poco cafona anche io. Ma forse è il momento qualcuno riporti con i piedi per terra i signori e le signore che pensano di poter avere tutto e che tutto sia dovuto.

Distinti saluti”

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