ESTATE: Aria condizionata? Sì, ma attenti alle contratture

Aria condizionataCon l’arrivo dell’estate e dei primi caldi, ecco anche il ritorno all’uso dell’aria condizionata. Curiosamente, nonostante i ripetuti richiami degli esperti, spesso però se ne fa un uso eccessivo o poco corretto.

Grazie alla climatizzazione si riesce a far conciliare il caldo e l’afa con le attività lavorative e i vari impegni della giornata. Si dorme anche meglio, si suda meno e poi si è al riparo da colpi di calore. Però se ne abusiamo o non rispettiamo alcune regole, diventa dannosa.

Tanto che l’aria condizionata troppo forte viene indicata dal 26% dei sofferenti – in particolar modo dagli uomini, 30% contro il 22% delle donne – tra le cause di dolori muscolari (ricerca duepuntozero/Doxa condotta per IODOSAN, ottobre ’13). Vestirsi in modo adeguato alla temperatura dell’ambiente sarebbe il modo più semplice per limitare i colpi d’aria, eppure spesso si sbaglia.

“È stato provato che l’aria condizionata negli ambienti di lavoro e/o casa può essere fonte di patologie raggruppate in una sigla SBS, acronimo di Sick Building Syndrome che possiamo tradurre come sindrome dell’edificio malato – dichiara Saverio Colonna, Presidente dell’Associazione medici osteopati italiani (AMOI) e direttore del Centro Ricerca Formazione e Trattamento delle Patologie Vertebrale SPINE CENTER di Bologna – Nella SBS sono inclusi sintomi quali cefalee, cervicalgie e lombalgie. Le cervicalgie associate a cefalea o emicrania, spesso sono di origine muscolare. I muscoli e la componente connettivale inclusa sono influenzati dalla temperatura esterna; un abbassamento eccessivo o repentino comporta un irrigidimento di queste strutture, con aree dolenti (trigger points) all’interno del muscolo o dei “blocchi” vertebrali. Per ridurre l’instaurarsi di questi sintomi bisogna evitare il cambio brusco di temperatura ma, qualora non fosse possibile, bisogna ridurre al massimo il contatto diretto spostandosi dal flusso d’aria e utilizzando degli indumenti (foulard, maglie, cappelli) per isolare le aree sensibili. Se infine non si è riusciti ad evitare la contrattura muscolare, è consigliato tenere al caldo l’area dolorante e fare dei lenti esercizi di allungamento”.

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