Commessa ruba in negozio: il capo le alza lo stipendio

Smascherata da un investigatore privato, viene perdonata dal datore di lavoro

Lei ruba, lui le alza lo stipendio. Sembra una storia da film quella raccontata oggi da ‘La Nazione‘, eppure non si tratta di finzione cinematografica, bensì di toccante realtà.  E’ la storia di una donna che, piegata dalla necessità, si ritrova a commettere furti dei quali non va fiera e che, scoperta da chi di quei furti è vittima, non solo non viene punita ma, al contrario, viene aiutata.

soldi

Accade ad Arezzo, dove un commerciante, accorgendosi di alcuni ammanchi in cassa  (circa 1500 euro in 4 mesi) decide di affidarsi a un investigatore privato per fugare i dubbi che ha sulle sue due commesse. Così viene nascosta nel negozio una microtelecamera con vista sulla cassa, attraverso la quale si scoprono i furti di una delle lavoratrici.

Viste le immagini in diretta, gli 007 seguono la giovane fuori dal negozio, che si reca in banca per versare  il contante; dopo qualche giorno la scena si ripete, ma stavolta il proprietario del negozio si fa trovare davanti alla banca.

A questo punto la donna scoppia a piangere: in borsa ha gli ultimi 200 euro trafugati e senza neanche tentare di difendersi, ammette tutto. ‘L’ho fatto per i miei figli, sono disperata, mio marito ha perso il lavoro da un anno’. Lui si fa restituire il maltolto accumulato nei mesi di furti ma decide di non licenziare la donna: al contrario, le aumenta di 150 euro lo stipendio per aiutarla.

Impostazioni privacy