CINEMA: Intervista a Carlo Vanzina, regista del film “Sapore di te”

49923Il grande successo di “Sapore di Mare” nel 1983, ambientato negli anni Sessanta rilanciò quegli anni e la colonna sonora di quell’epoca allegra e disincantata. Dopo esattamente trent’anni i Vanzina tornano a Forte dei Marmi per rilanciare gli anni Ottanta. Anni pieni di allegria e di canzoni altrettanto mitiche di quelle degli anni Sessanta. Attraverso il racconto di due estati (quelle del 1983 e del 1984) il film illustra uno spaccato della società italiana di allora. Ecco a voi l’intervista a Carlo Vanzina che ci parla del suo ultimo film “Sapore di te”.

Che cosa vi ha spinto a tornare a Forte dei Marmi e dintorni nel trentennale di “Sapore di mare”?

In “Sapore di mare”, che girammo nel 1983, raccontavamo una particolare estate degli anni Sessanta, simile a quelle che io e mio fratello trascorrevamo da ragazzi nella vicina Castiglioncello. Quel film ebbe un grande successo e con gli anni è diventato un vero e proprio cult. Enrico ed io avevamo scritto il soggetto per un sequel di quel racconto sulle vacanze estive all’epoca del boom economico ma a dirigerlo fu poi Bruno Cortini: si chiamava “Sapore di mare un anno dopo” e schierava un cast quasi identico al prototipo. In seguito abbiamo ambientato in quell’epoca-chiave sia la serie tv “Anni Sessanta”, in parte girata a Forte dei Marmi, sia il film “Il cielo in una stanza” che si svolgeva però a Roma”. Da tempo in molti continuavano a chiederci di riproporre in qualche modo “Sapore di mare”, quindi il trentesimo anniversario di quel film non è proprio casuale anche se “Sapore di te” si ricollega solo nel titolo.

Anche questo nuovo film si svolge in una spiaggia trasformata in “contenitore” di un’epoca che racchiude varie generazioni ma l’azione è ambientata negli anni Ottanta…

Sapore di te” potrebbe essere definito un divertente romanzo sentimentale sull’amicizia, l’amore, il successo e il destino. I personaggi di questa storia che si svolge in due estati, quelle del 1984 e del 1985, sono tanti e si vedranno in scena come protagonisti di varie vicende incrociate. C’è il cinico onorevole De Marco (Vincenzo Salemme), un sottosegretario socialista napoletano che appare animato da grandi ideali ma invece attraversa già quei momenti d’euforia che portarono molti suoi compagni di partito a trasformarsi in impenitenti gaudenti. De Marco verrà travolto da una bruciante passione per la sentimentale e ingenua Susy (Serena Autieri), una giovane soubrette di “Drive In” conosciuta durante una campagna elettorale nel Salernitano e da lui in seguito imposta in un filmetto che si sta girando a Forte dei Marmi. Si prosegue con la famiglia romana di Alberto Proietti (Maurizio Mattioli), venditore di jeans in un quartiere popolare e sfegatato tifoso romanista che per seguire la squadra del cuore in ritiro al Ciocco ha portato con sé in vacanza sua moglie Elena (Nancy Brilli) e la loro adorata figlia diciassettenne Sabrina (Katy Saunders). La ragazza diventa presto oggetto delle attenzioni di due amici universitari in vacanza, Luca (Eugenio Franceschini, visto in “Una famiglia perfetta” di P. Genovese) e Chicco (Matteo Leoni, il “mitico Tinelli” nell’omonima serie di Disney Channel) che si innamoreranno entrambi perdutamente di lei. La fascinosa Anna (Martina Stella), infine, prepara la sua tesi mentre è in vacanza con un’amica e si innamora appassionatamente del giovane antiquario Armando (Giorgio Pasotti), uno Steve McQueen di provincia che gli rapisce il cuore nonostante la sua fama di “farfallone” e le si rivelerà amorevolmente devoto dando vita però ad un legame che si snoderà tra continui equivoci, litigi e riconciliazioni. I protagonisti del film si rivedranno 30 anni dopo nella stessa spiaggia e nello stesso mare scoprendo commossi che i rispettivi figli, ignari delle vicende dei loro genitori, stanno iniziando a flirtare tra loro.

Che cosa vi siete riproposti con questo nuovo film?

Nella storia che si snoda tra Forte dei Marmi, Porto Ercole, Roma, San Candido, la Val Pusteria e l’Austria abbiamo voluto rievocare scherzosamente quegli anni raccontando l’ estate del 1984 e quella del 1985 – senza mostrare la parte intermedia tra le due stagioni – e alla fine siamo andati a verificare quello che tutti i personaggi sono diventati ai nostri giorni dopo varie vicende movimentate e diverse trasformazioni: è lo stesso procedimento che avevamo adottato alla fine di “Sapore di mare” quando ritrovavamo ormai adulti 20 anni dopo gli eventi raccontati, nel 1983, gli interpreti principali Christian De Sica, Jerry Calà e Marina Suma. In “Sapore di te” l’ambizione è stata quella di dar vita ad un film comico sui sentimenti in grado di raccontare la società dell’epoca in modo divertente e con quella tipica leggerezza che l’estate porta sempre con sé. Come in “Sapore di mare” abbiamo incentrato le varie vicende in uno stabilimento balneare in cui i vari personaggi vengono raccontati attraverso vari flash, fra tanta musica d’epoca e varie situazioni tipicamente estive, con riferimenti alla politica, al costume, alle squadre di calcio del momento e così via.

Come avete raccontato gli anni Ottanta?

Si tratta di un’epoca abitualmente considerata superficiale e vuota ma in fondo in quel periodo non si parlava né di crisi, né di “spread”. Erano gli anni in cui stava per cominciare l’edonismo della cosiddetta “Milano da bere” da noi raccontato in vari film: abbiamo messo in campo sogni, sentimenti, speranze, una fiducia nel futuro e nella società e un’allegria diffusa che allora era ancora possibile coltivare e oggi è quasi del tutto scomparsa. Quegli anni sono stati gli ultimi spensierati; i momenti plumbei erano ancora lontani.

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