ILVA: 1400 dipendenti senza lavoro

‘Da ora e a cascata per le prossime settimane circa 1.400 dipendenti, appartenenti prevalentemente alle aree della laminazione a freddo, tubifici e servizi correlati, rimarranno senza lavoro’ . Lo annuncia l’Ilva di Taranto in una nota, a seguito del rifiuto del gip di revocare il sequestro dei prodotti in giacenza sulle banchine.

L’Ilva aggiunge che ‘si fermeranno a catena gli impianti di Novi Ligure, Genova Racconigi e Salerno, dell’Hellenic Steel di Salonicco, della Tunisacier di Tunisi e di diversi stabilimenti presenti in Francia’. L’azienda annuncia inoltre chericorrerà al Tribunale del Riesame’ contro il ‘no’ del gip al dissequestro dei prodotti finiti e semilavorati giacenti sulle banchine dell’area portuale’.

Il Ministero dell’Ambiente dichiara invece in una nota che ‘il Consiglio dei ministri ha deciso che il Governo presentera’ un emendamento ‘interpretativo’ al decreto salva-Taranto’: l’azienda potrà commercializzare quanto prodotto prima del decreto.

La merce in giacenza sulle banchine dell’area portuale dell’Ilva ha un valore di un miliardo di euro: i prodotti stavano per essere commercializzati, poi il sequestro il 26 novembre scorso. Una settimana fa l’Ilva ha presentato l‘istanza di reimmissione nel possesso dei prodotti finiti e semilavorati, che è stata respinta dal gip del tribunale di Taranto.

L’istanza era stata presentata alla procura sulla base del decreto legge varato il 3 dicembre, ma anche la procura ha dato parere negativo,inviando poi la richiesta dell’azienda al gip. Secondo la procura, ai prodotti Ilva non si può applicare il decreto legge del 3 dicembre poichè la legge non ha effetto retroattivo. ‘L’attività con la relativa produzione avvenuta prima dell’emanazione del decreto – ha scritto la Procura – non é soggetta alle regole ivi contenute’. Sembra che anche l’argomentazione del gip si basi sugli stessi fondamenti.

Fonte: ansa.it

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