CARO AVVOCATO: cosa succede al condomino moroso

L’avvocato Sara Testa Marcelli risponde:

La riforma del condominio potenzia gli strumenti contro i morosi, fenomeno in grande crescita in questi ultimi anni.

Secondo la nuova disciplina amministratore è obbligato ad agire contro i ritardatari entro sei mesi dalla chiusura dell’esercizio. Lo strumento tipico utilizzato per il recupero di crediti di natura condominiale è rappresentato dal un decreto ingiuntivo immediatamente esecutivo. Non rispettare il dettato del codice costituirà grave irregolarità, e quindi causa di revoca del mandato dell’amministratore.

L’autorizzazione dell’assemblea non è più prevista ma, del resto, in casi di necessità anche prima della riforma l’amministratore poteva intentare azioni di natura sommaria o urgente anche per il recupero dei crediti senza previa autorizzazione dell’assemblea.

Non è nemmeno più previsto l’autorizzazione per la sospensione del condomino moroso dalla fruizione dei servizi comuni. Infine, scatterà l’obbligo di comunicare i dati degli inadempienti ai creditori.

Questi dovranno agire in prima battuta nei confronti dei morosi, cosa che rischia però di complicare i rapporti tra fornitori e condominio, dato che diventerà più complicato riscuotere i crediti.

Si tratta di rimedi che potranno essere utili a contrastare un fenomeno in continua crescita soprattutto nei casi di proprietari che hanno la possibilità di pagare ma che approfittano delle mancate azioni giudiziarie per continuare a vivere sulle spalle degli altri.

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