CARO AVVOCATO: non sempre chi tampona paga

 L’avvocato Sara Testa Marcelli risponde:

In tema di circolazione stradale, si è sempre ritenuto che chi tampona un veicolo non potrà mai avere ragione e che quindi sarà tenuto al risarcimento del danno (ovviamente il danno sarà risarcito dall’assicurazione ma comunque la colpa viene addebitata al veicolo che segue quello tamponato).

Però una recente sentenza della Suprema Corte di Cassazione ha ribaltato quella che era ed è sempre stata la regola del “chi tampona paga”, aprendo quindi la strada per la nascita di eccezioni a tale regola.

La pronuncia è intervenuta in relazione al caso di un motociclista, che procedeva in autostrada ad andatura troppo bassa – vale a dire molto ridotta rispetto ai limiti di velocità – tamponato ed ucciso da un automobilista che tentava di sorpassarlo.

Al conducente che ha tamponato il motociclista, peraltro, si contestava di non aver mantenuto un’adeguata distanza di sicurezza e di non aver tenuto conto delle asperità del manto stradale, interessato, al momento del fatto, da lavori di manutenzione. Ad avviso della Cassazione, la ridottissima velocità del motociclista è stata una delle cause del sinistro; a suo carico è stato, perciò, riconosciuto il concorso di colpa.

Quindi, non sempre chi tampona è giudicato automaticamente responsabile di un sinistro; occorrerà, caso per caso, verificare anche il comportamento dell’altro o degli altri conducenti, andando ad analizzare, nel caso concreto se tale comportamento possa assurgere a concausa del sinistro.

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