LIBRI: Periodo frenetico per il “Secchione” Roberto Cavazzoni

Roberto Cavazzoni è un inventore, un sognatore, un ragazzo timido e semplice con una vita così fuori dall’ordinario, che a un certo punto sente la necessità di una svolta personale per riscattarsi da un’esistenza passata nell’ombra della rinuncia. L’opportunità gli si presenta davanti agli occhi il 7 settembre del 2006, con la messa in onda di un insolito reality show su pupe e secchioni. Da quel momento per il secchione inventore comincia il percorso che lo porterà a realizzare il sogno più incredibile di sempre: diventare protagonista di uno dei programmi più seguiti e controversi della televisione.

Roberto Cavazzoni il “Secchione – Inventore” ci riassume questa interessante intervista, rilasciata al talkshow “A tambur battente, condotta da Daniele Perini,  su Teleromagna, registrata nella splendida cittadina di Andalo: “Nel talk ho avuto modo di parlare delle mie invenzioni brevettate, ma anche di quelle che semplicemente hanno accompagnato la mia adolescenza, come il modellino di macchina motorizzato, che tanto piacque agli autori del reality quando ne parlai ai provini. Spunto, quello delle invenzioni, per una seria considerazione sul mondo della ricerca in Italia. L’argomento non poteva però esimermi, ancor prima, dal rispondere a domande del tipo: “come sono le pupe?”. A cui ho risposto che sono abbastanza simili a come le si vede in tv, seppur l’immagine non inquadrata dal filtro televisivo riveli personalità e situazioni più complesse di quanto non si pensi. E poi come cambia la vita di chi ha fatto un reality, cosa si prova quando si varca la soglia del mondo dello spettacolo e quale l’impatto al ritorno nel “mondo reale”, come ho gestito la notorietà e come questa svanisca nel tempo. A tali immancabili quesiti ho risposto che le emozioni che si provano in quegli indimenticabili momenti sono incredibili ed indescrivibili e che l’impatto una volta usciti è forte, soprattutto per una persona timida e riservata come me, ma che si affronta tutto proprio in virtù della scelta fatta di partecipare al reality. Il tutto visto come un percorso di crescita e non di arrivo, una tappa di vita consapevole che in ogni caso cambia il corso della vita, seppur non radicalmente come la gente si aspetterebbe. Ho parlato del mio libro “Il sogno diventa reality”. Il mio libro visto come appassionata testimonianza non tanto di come andare in tv, ma quale monito per la volontà di chi ha dei sogni da realizzare. Un incoraggiamento rivolto a tutti, giovani e non, perfino a me stesso, per continuare sulla propria strada nonostante le difficoltà che la vita non smette mai di sottoporre. Per quanto riguarda i reality, beh, potrei anche rifarlo! Chissà…”.

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