LA DONNA DEL GIORNO: Gabrielle ‘coco’ Chanel

Care lettrici, la giornata di oggi è dedicata ad una donna che ha lasciato un segno indelebile nel mondo femminile. “La moda passa, lo stile resta”, diceva sempre Gabrielle e come darle torto? Ha fatto sognare con i suoi abiti molte donne di allora e anche oggi il suo marchio rimane uno dei preferiti di molte di noi. Lei è Gabrielle “Coco” Chanel e oggi, insieme a voi, ripercorriamo la strada della sua vita.

Nata a Saumur, Francia, il 19 agosto 1883Gabrielle Chanel, chiamata “Coco”, ebbe una infanzia molto umile e triste, trascorsa in gran parte in un orfanotrofio, per poi diventare una delle più acclamate creatrici di moda del secolo scorso. Coco inizia la sua carriera disegnando cappelli, prima a Parigi nel 1908 e poi a Deauville. In queste città, nel 1914, apre i suoi primi negozi, seguiti nel 1916 da un salone di alta moda a Biarritz. Lo strepitoso successo la colse negli anni venti, quando arriva ad aprire i battenti di una delle sue sedi in rue de Cambon n.31 a Parigi e quando, da lì a poco, verrà considerata un vero e proprio simbolo di quella generazione. L’apice della sua creatività , dicono i critici, è da attribuire agli anni trenta, quando, pur dopo aver inventato i suoi celeberrimi e rivoluzionari “tailleur” (costituiti da giacca maschile e gonna diritta o con pantaloni, appartenuti fino a quel momento all’uomo), impose uno stile sobrio ed elegante dal timbro inconfondibile.

Quello che in realtà fece Chanel, era  rimpiazzare il vestiario poco pratico della belle èpoque con una moda larga e comoda. Nel 1916 Chanel estese l’uso del jersey (un materiale a maglia molto flessibile), dal suo uso esclusivo per i sottabiti a una grande varietà di tipi di vestiario, inclusi i vestiti semplici in grigio e blu scuro. Questa innovazione fu di così grande successo che Coco iniziò ad elaborare le sue celebri fantasie per i tessuti jersey . L’inserimento della maglia lavorata a mano e poi confezionata industrialmente, infatti, rimane una delle novità più sensazionali proposte dalla Chanel. Inoltre, le bigiotterie in perle, le lunghe catene dorate, l’assemblaggio di pietre vere con gemme false, i cristalli che hanno l’apparenza di diamanti sono accessori indispensabili dell’abbigliamento Chanel e segni riconoscibili della sua griffe.

Oltre ai capi di moda, Coco si era occupata anche dei profumi. La stilista aveva lavorato dal 1921 al 1970 in stretta collaborazione con i cosiddetti compositori dei profumi, Ernest Beaux e Henri Robert. Il celeberrimo Chanel N°5 venne creato nel 1921 da Ernest Beaux, e secondo le indicazioni di Coco doveva incarnare un concetto di femminilità senza tempo, unica e affascinante. Il N°5 non fu innovativo soltanto per la struttura della fragranza, ma per la novità del nome e l’essenzialità del flacone. Chanel trovava ridicoli i nomi dei profumi dell’epoca, e per questo decise di chiamare la sua fragranza con un numero che corrispondeva alla quinta proposta olfattiva che le aveva fatto Ernest.

Indimenticabile poi, la famosa affermazione di Marylin che alla domanda su come e con quale abbigliamento andasse a letto, confessò: “Con due sole gocce di Chanel N.5”, proiettando in questo modo, ulteriormente, il nome della stilista e del suo profumo nella storia del costume.  Il flacone poi, assolutamente all’avanguardia, è divenuto famoso per la sua struttura essenziale e il tappo tagliato come uno smeraldo. Dal 1959, il flacone è esposto al Museo di Arte Moderna di New York.

Al mitico N.5 ne seguirono molti altri, come ad esempio il N.22 nel 1922, “Gardénia” nel 1925, “Bois des iles” nel 1926, “Cuir de Russie” nel 1927, “Sycomore”, “Une idée” nel 1930, “Jasmin” nel 1932 e “Pour Monsieur” nel 1955. L’altro grande numero di Chanel è il N°19, creato nel 1970 da Henri Robert, per ricordare la data di nascita di Coco, il 19 agosto, appunto.

Alla scomparsa di questa grande creatrice di moda del ‘900, avvenuta il 10 gennaio 1971, la Maison venne mandata avanti dai suoi assistenti, Gaston Berthelot e Ramon Esparza, e dalle loro collaboratrici, Yvonne Dudel e Jean Cazaubon, nel tentativo di onorarne il nome e di mantenerne il prestigio. Dal 1989 la maison Chanel è nelle mani di Carl Lagerfeld.

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