BRINDISI: la mafia che forse avevamo dimenticato

Un attentato shock a Brindisi che ci riporta indietro nel tempo – A volte, quando si dorme profondamente c’è bisogno di un’esplosione per svegliarsi, qualche cosa di tanto forte da farci sobbalzare e tornare alla realtà. Nel sonno infatti tendiamo ad allontanarci da ciò che ci circonda, deformiamo la vita addolcendone i contorni e teniamo come buono solo ciò che non ci disturba, ovvero il 10% del reale. Ecco perchè il risveglio è il più delle volte tanto doloroso: cadere dal Paradiso Terrestre per tornare al fango del mondo a chi potrebbe del resto piacere? Sbattere la faccia sulla fredda realtà non solo è sgradevole ma anche alquanto doloroso e così quando un paio di bombe scoppiano dentro casa svegliandoci la cosa ci disturba alquanto.

Dentro casa? ma le bombe non erano a Brindisi? Be’, non c’è grande differenza: una bombola di gas che scoppia per colpire una scuola frantuma le vite di ognuno di noi esattamente come se esplodesse nel salotto di casa nostra. Non possiamo scappare e nemmeno ignorarle, perchè quelle bombe distruggono divani, mobili, sfregiano i nostri figli, frantumano i vetri e, soprattutto, disintegrano quella poltrona sulla quale sonnecchiavamo da anni. Potete ancora continuare a dormire in un simile caos? Difficile.

Del resto è però anche difficile accettare che il passato ritorni, che la mafia sia ancora lì anche se da anni non la sentivamo così vicina: bombe e uccisioni pubbliche sembravano infatti storia, qualche cosa del passato a cui al massimo dedicare uno speciale in tv. La mafia era diventata silenziosa e a noi questo silenzio piaceva, anzi, piaceva tanto. Peccato che qualche cosa ci era evidentemente sfuggito, avevamo scambiato il silenzio per la pace, senza capire che la morte sa essere molto silenziosa.

Adesso però quella bomba è scoppiata e da svegli ci rendiamo conto che il mondo è un po’ più complesso di come lo immaginavamo nel sonno: quella mafia silenziosa in realtà era sempre in movimento e adesso ha deciso che un po’ di rumore non può farle male. Già, perché se una bomba può entrare dentro casa nostra forse è meglio stare zitti, divenire noi silenziosi così magari non la disturberemo e potrà evitare di devastarci il salone. Ma ecco che senza rendercene quasi conto siamo di nuovo caduti nell’inganno del silenzio: se infatti un ladro entrasse in casa nostra noi urleremmo, se uno stupratore entrasse in casa nostra noi urleremmo e se allora è la mafia ad entrare in casa nostra perchè non dovremmo urlare? Tanto oramai siamo tutti svegli.

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