YARA GAMBIRASIO: lettera anonima, “sono io l’assassino”

UNA LETTERA IN FORMA ANONIMA SPEDITA ALL’ECO DAL PRESUNTO ASSASSINO DI YARA GAMBIRASIO – Una lettera in forma anonima scritta con un normografo con caratteri a stampatello e inviata alla redazione dell’Eco di Bergamo: questa la forma scelta da chi si autoaccusa dell’omicidio di Yara Gambirasio. Una vicenda ancora aperta la cui soluzione non sembra certo vicinissima ma che oggi si tinge di un nuovo misterioso elemento.

Nella missiva scritta su foglio A3 con il timbro del centro meccanografico posta di Genova il movente avanzato dallo stesso autore sarebbe la pedofilia: afferma infatti che, trovandosi a Brembate per lavoro, passava “vicino al centro sportivo per conoscere qualche ragazzina, perchè le donne non me vogliono, mi imbarazzo con adulti” e prosegue poi parlando della stessa Yara, “con delle scuse avevo conosciuto una con quel nome. Finimmo con il simpatizzare eppure mi sembrava di piacere a lei perchè me sorrideva quando le chiedevo se aveva il ragazzo fisso“.

Arriva poi la dolorosa descrizione dei fatti di quel Novembre: “gli offrivo un passaggio a casa verso le 18,50. Con una scusa le dissi che dovevo passare un attimo al posto di lavoro a Mapello. Verso le 19 arrivammo a Mapello, in macchina le squillò il cell. La convinsi a spegnerlo, lei aveva già capito le mie intenzioni. Una volta fermata la macchina si spaventò e tentò di scappare, prima mi colpì ai testicoli e il suo cell. mi cadde addosso. Lo presi e lo disattivai. Lei intanto era appena scappata fuori de macchina. Avevo perso la testa per il fatto che poteva rovinare il mio corpo. La insegui nel campo dietro cantiere avevo un coltello poi presi una pietra e senza rendermi conto la colpii alla testa. Pensavo che era meglio chiamare il 118 e poi scappare ma preso dal panico la caricai in macchina e (..) portai il corpo in un campo più sicuro di Mapello“.

La lettera in realtà appare controversa e la veridicità dell’autoaccusa è resa fragile dagli stessi particolari riportati: nulla di inedito viene infatti proposto da questo scrittore un po’ sgrammaticato, che si limita a riportare particolari già diffusi dalla stampa. Comunque nulla viene tralasciato e i Carabinieri hanno inviato il documento ai Ris di Parma, come ha imposto il pm Letizia Ruggeri.

Staremo a vedere se questa pista darà adito a sviluppi più o meno significativi.

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