BORIS e Carolina Crescentini: una cretina che paga l’affitto da sola

L’attrice del film Boris in un’intervista

In un’intervista a Io Donna, Carolina non spende buone parole per l’attrice che interpreta. La troviamo infatti nel film Boris, nel quale Carolina Crescentini interpreta Corinna Negri, un’attrice brava e capricciosa, ma anche “una perfetta cretina” come dichiara la sua stessa interprete.

La risata è assicurata, ma la trama in fondo è triste: “Non è che la situazione del cinema italiano sia molto allegra. Noi esageriamo, ma la base è vera. Alcune attrici mi hanno confessato di essersi comportate sul serio come lei nella scena cult in cui non vuol dire la battuta “ho 34 anni” per non rivelare l’età. Le Corinne esistono e non possiamo difenderci. L’importante è difendere l’alternativa a quella tipologia lì“.

Boris può sembrare un film poco serio, uno di quelli da vedere per trascorrere un paio d’ore in tranquillità e facendosi qualche risata, ma non dimentichiamo che la trama è stata tratta dal libro La Casta.

Carolina dà una definizione ben precisa della donna “Corinna”: “La maggior parte delle donne ha una dignità radicata, magari va a letto con chi vuole ma per altri motivi; e lavora sodo. Io e tutte le attrici che conosco abbiamo fatto scuole e provini; e poi le paure, e come lo pago l’affitto, e che fortuna mi hanno preso. Invece si sta diffondendo l’idea pericolosa per cui il mondo dello spettacolo è uno scambio di favori. L’altro giorno a Torino sono entrata in profumeria a comprare una cipria speciale. La commessa mi chiede: è un’attrice? Posso farle una domanda? Lo è per meriti o… Sono sbiancata: il fatto che si pensi che uno sia passato per forza da quella roba là ti fa venir voglia di spaccare tutto“.

L’attrice dice la sua anche su ragazze come Ruby, che alcune hanno definito “vittime”: “Vittima? Sono ragazze del tutto consapevoli, nessuno le ha obbligate. La donna disposta a tutto è sempre esistita e sempre esisterà. Piuttosto è pericoloso lo spazio mediatico che riesce a ottenere oggi, perché ci sarà sempre qualche ragazzina che dirà, però vedi quante copertine ha ottenuto Ruby, vedi quanti soldi, vedi che le ha regalato la macchina? E allora quasi quasi, in fondo è una notte… Ma non c’entra niente con questo mestiere, che nasce comunque da una spinta interiore“.

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