TORRI GEMELLE E TOKYO: SEMPRE L’11

Sembra una maledizione, ma sul web si parla di destino

Prima l’attentato alle Torri Gemelle a New York, poi la strage di Madrid e ora il sisma e il terrore nucleare in Giappone. Tutti eventi accaduti l’undicesimo giorno del mese. Sembra una coincidenza macabra, ma sul web si stenta a parlare di pura casualità.

Ma se è vero che, per dirla con Poirot, “una coincidenza è una coincidenza, due coincidenze sono un indizio, tre coincidenze somigliano a una prova”, c’è di che sospettare. Numero che già da tempo ha scatenato la fantasia di scrittori, autori e del popolo di internet. Con veri e propri gruppi ad esempio su Facebook che ricordano il film horror prodotto ad Hollywood proprio su questa strana coincidenza: “11.11, la paura ha un nuovo numero“, gettando nel dimenticatoio il celebre numero della bestia, il 666.

Dando retta alla numerologia, del resto, il numero 11 è da sempre portatore di sciagure. Il nome Adolf Hitler, ad esempio, guarda caso ha 11 lettere. E Manhattan, teatro dell’attacco alle Twin Towers, ha un nome che inizia con la lettera M, undicesima dell’alfabeto. Che in quello ebraico corrisponde a kaf e, secondo calcoli cabalistici, rappresenta il numero 66 e il suo opposto, il 666 dell’anticristo. E pure le torri, a voler ben vedere, erano un enorme 11 nel cuore di New York.

E la fine del mondo del 2012? Non c’è nessun 11 in quella data. Sbagliato: sommando le cifre che compongono la data 21/12/2012 il risultato è 11.

Paura?

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