Yara: primo identikit del killer e Santanchè shock

Dai primi risultati delle analisi sul corpo forse un identikit

Le analisi sul materiale che è stato ritrovato sotto le unghie di Yara sono ancora in corso, ma stando agli indizi che gli inquirenti hanno raccolto finora potrebbe esserci una bozza di identikit dell’assassino. Sappiamo che Yara aveva di sicuro tolto i guanti spontaneamente, e li aveva riposti nella tasca del giubbotto.

Proprio questo dettaglio lascia presupporre il fatto che la tredicenne di Brembate conoscesse il suo assassino, e fosse a suo agio. L’ipotesi più accreditata è che il killer sia una persona giovane, proprio perchè se i due avevano deciso di “appartarsi” nel posto dove è stato ritrovato il cadavere, tutto porta ad una fascia di età giovane, in quanto quei posti sono frequentati da ragazzi.

Dalle inclinazioni e dalla profondità delle ferite, il killer sarebbe alto intorno ai 175 cm, e peserebbe dai 73 ai 77 chilogrammi. Le ferite al polso e alle braccia dimostrano che Yara ha lottato per fuggire.

Proprio ieri, durante l’omelia domenicale, il parroco Don Scotti ha paragonato Yara a Santa Maria Goretti, morta pur di preservare la sua castità. E sono state durissime le sue parole nei confronti della comunità di Brembate: “Non bisogna preoccuparsi che venga fatto male ai vostri figli ma anche che i vostri figli non facciano del male. Preferireste essere i genitori di Yara, oppure di un ragazzo che compie questi delitti?”.

Intanto è polemica sulle affermazioni della Santanchè: “Dopo la vicenda della piccola Yara i magistrati dovrebbero dimettersi perché se avessero impiegato per le ricerche le stesse risorse e tecnologie che hanno speso per indagare sulle ragazze dell’Olgettina forse Yara sarebbe ancora viva“.

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