I giovani e il Lavoro…due soggetti che non vanno di pari passo.

Il nostro futuro? Eterni bamboccioni.

Ci dicono che non vogliamo uscire di casa, ci dicono che i giovani italiani sono in percentuale maggiori rispetto alle altre Nazioni in veste di eterni ‘figli’, ci accusano di non apprezzare i lavori ‘umili’ che troviamo, e ci dicono che entro una certa età DOBBIAMO lasciare la casa paterna.

Mi domando dove sia il divertente in tutto ciò. Me lo domando perchè di serio, in queste affermazioni, non vedo nulla.

Ci saranno anche un tot di ragazzi sfaccendati e nullafacenti per scelta, ma tutto il resto dove lo mettiamo? Come facciamo a lasciare casa e andare a vivere da soli se neanche più i laureati riescono a trovare un impiego come si deve.

Soltanto il 21% degli stage si conclude con un’offerta di lavoro, e per lo più solo il 2,3% a tempo indeterminato. E da uno stage si passa all’altro, con la precarietà che ti corre dietro ogni giorno, con il contratto a tempo determinato che ogni giorno mette la X sul tuo calendario per ricordarti quanti giorni ti restano da ‘lavoratore italiano’.

Vogliamo parlare degli affitti? La scelta ormai più gettonata è quella di rinchiuderci in appartamenti da dividere con 2/3 persone sconosciute, altrimenti ditemi voi come può uno stagista, o un collaboratore a progetto con uno stipendio medio di 900,00 €, pagarsi un affitto da 650,00 (fuori città) agli 800,00 € per appartamenti massimo da una stanza.

Ma perchè scoraggiarsi? In fondo la giornata è fatta da 24 ore, e 6 di sonno e 1 di rapporti sociali bastano e avanzano. Le altre 17 possiamo lavorare no? 8 le passiamo a fare gli stagisti, facendo finta che crediamo nel fatto che prima o poi la società ci assumerà, e le altre 9 ci inventiamo lavoretti minori, tanto siamo giovani, se non lo facciamo adesso (dicono loro)! Ma perchè lo DOBBIAMO fare?? Perchè non c’è qualcuno che cerca di tutelare il futuro del nostro Paese?

Mi chiedo se i nostri politici, che sfrecciano per Roma nelle loro auto blu, ogni tanto, almeno ai semafori, si fermino a vedere quante persone girano per le nostre città in preda alla povertà e alla depressione dovuta alla precarietà. Magari sono padri di famiglia che fino all’altro anno lavoravano, ed ora la loro società gli ha dato il ben servito. Ragazzi giovani che per racimolare qualche soldo passano giornate intere davanti le fermate della metro a suonare la chitarra e cantare. E non sono extracomunitari in cerca di fortuna in un Paese che di fortuna in tasca ne ha poca, sono ragazzi italiani, ragazzi che invece di andare a rubare ‘inventano’ un arte.

No, loro sono troppo impegnati a fare campagne pubblicitarie per screditarsi a vicenda, troppo indaffarati ad inventarsi promesse per noi giovani e per il nostro Paese che non verranno mai mantenute, troppo presi a dire al Mondo intero quanto i ‘loro giovani’ sono e resteranno bamboccioni.

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