Piccoli problemi in gravidanza, l’amniocentesi.

L’amniocentesi. 

 

Ed eccoci, siamo finalmente arrivati alla fine del 1° trimestre di gravidanza, tutto sembra procedere per il meglio, non abbiamo avuto alcun tipo di problema apparente, poi però ecco nuovamente bussare alla porta l’ennesimo dubbio!!!

Ritiri le analisi del sangue e qualcosa sembra non girare per il verso giusto…

Ne parli con il tuo medico al quale avevi già più volte ripetuto che non avevi alcuna intenzione di sottoporti all’amniocentesi ma ora devi scegliere se vivere i restanti mesi nel dubbio e nell’angoscia o se sottoporti all’esame e poi scegliere.

Scegliere cosa? Già sai che non butterai l’esserino che per tre mesi è cresciuto dentro di te!!!!

Se farai però l’esame avrai la possibilità di abituarti a convivere con gli eventuali problemi che potrebbero esserci ….ma non è però detto che ci siano!!!!

Cos’è l’amniocentesi?

L’amniocentesi è uno degli esami specifici fatto in gravidanza.

E’ un  controllo che permette di diagnosticare, ancora prima che il bambino venga alla luce, se il feto sia affetto da anomalie congenite.

Viene prelevato del liquido amniotico dalla cavità uterina per effettuare un’analisi: il liquido estratto presenta delle cellule cutanee del bambino.
È possibile effettuare questo tipo di  esame a partire dalla 16esima settimana di gravidanza (anche dalla 15esima è possibile farlo, l’importante è che il medico constati la presenza sufficiente di liquido amniotico) e controllare l’andamento cromosomico: se vi sono delle anomalie, alla nascita del bambino, queste si sviluppano in malattie.

Non è un esame complicato e non è nemmeno doloroso (anche se il costo è un po’ elevato), ma esiste una piccola percentuale di rischio d’aborto.

L’esame inizia con  un’ecografia di routine per valutare l’effettiva presenza di giusta quantità di liquido, la posizione della placenta, la morfologia del feto (o dei feti). Vengono prelevati circa 15 cc di liquido.
Siccome viene prelevato del liquido amniotico con un ago sotto controllo ecografico, l’atto del prelevamento stesso potrebbe comportare la rottura del sacco amniotico o, in casi estremi, l’aborto. Le membrane potrebbero rompersi entro i due-tre giorni dall’esame.
Per questo motivo, infatti, si consiglia alla donna che ha affrontato questo esame diagnostico, di restare a letto tranquilla nei giorni immediatamente successivi.
Il risultato dell’esame si ottiene entro i 12-15 giorni dal prelievo, periodo necessario perché il medico analizzi la mappa cromosomica.

E allora va bene….facciamo anche questo esame se ci consente di vivere più serenamente la nostra gravidanza!!!! Ma facciamo molta attenzione e soprattutto affidiamoci a strutture e  a persone molto competenti!!!

In bocca al lupo a tutte!!!

 

 

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